Su Bobi, un cane randagio, il professor Preobazenskij e il suo assistente trapiantano gli organi vitali di un burocrate morto da poche ore. La creatura antropomorfa che ne risulta, Bobikov, con la sua ingenuità e impetuosità sconvolge la rigida società circostante e la tranquillità dei due scienziati, che ben presto lo riportano alla condizione canina.
Note
Dall'omonimo racconto di Bulgakov, uno dei più toccanti esiti del "cinema letterario" di Lattuada, con ottimi attori e una messinscena curatissima.
Alberto Lattuada fa un adattamento fedele del racconto "fantallegorico" di Bulgakov. Incisiva la presenza del grande Max von Sydow, così come azzeccate risultano essere le caratterizzazioni d'ambiente. Risulta un po' didascalico in alcuni frangenti, finendo per svilire l'originale ironia della narrazione. Un film godibile, insomma, ma senza picchi.
il paragone con la versione russa di Bortko del 1988 è piuttosto impietoso: qui grande volontà ma risultato grossolano e macchiettistico, là i russi fanno i russi e non c'è storia. il cinema di Lattuada proprio non ha lo spessore per trattare argomenti così "alti" e culture a lui lontane.
Un film particolare nella lunga filmografia di Lattuada in ambientazione russa con toni da commedia nera di inclinazione grottesca.Molto positiva l'interpretazione di Cochi Ponzoni e della sorprendente Eleonora Giorgi.
Nella Russia della post Rivoluzione d'ottobre, che segnò il crosso dell'Impero russo e la nascita della Repubblica Sovietica, per le strade cittadine afflitte da freddo e fame, un cane randagio si affanna a trovare qualche mezzo di sostentamento, venendo costantemente cacciato a malo modo da tutti.
Ecco però, che nella sua strada senza meta, codesto cane pensante incrocia il suo… leggi tutto
Nella fedeltà al testo omonimo di Bulgakov e nell’originalità,nella libertà di alcuni inserti contenuti nella sceneggiatura,Alberto Lattuada in questa nuova trasposizione di un testo letterario russo ridefinisce l’inclinazione ad affrontare in maniera stringata,e con un linguaggio in cui si avverte il divieto a farvi entrare l’elemento del patetico,le… leggi tutto
Che cosa succederebbe se si trapiantassero i testicoli e l'ipofisi di un uomo su un cane? È ciò che si chiede il dottor Preobrazenskij. Una sera convince un cagnolino randagio a seguirlo in casa, dove ha il suo laboratorio, mentre l'assistente dottor Bormental gli procura un barbone da poco deceduto. L'occasione è perfetta per un intervento che sconvolgerà la scienza:… leggi tutto
Che cosa succederebbe se si trapiantassero i testicoli e l'ipofisi di un uomo su un cane? È ciò che si chiede il dottor Preobrazenskij. Una sera convince un cagnolino randagio a seguirlo in casa, dove ha il suo laboratorio, mentre l'assistente dottor Bormental gli procura un barbone da poco deceduto. L'occasione è perfetta per un intervento che sconvolgerà la scienza:…
"C’è stato un periodo in cui il cinema italiano riusciva con maestria e disinvoltura a brillare ed a distinguersi.
Uno dei maggiori artefici dello stato di grazia…
Nella Russia della post Rivoluzione d'ottobre, che segnò il crosso dell'Impero russo e la nascita della Repubblica Sovietica, per le strade cittadine afflitte da freddo e fame, un cane randagio si affanna a trovare qualche mezzo di sostentamento, venendo costantemente cacciato a malo modo da tutti.
Ecco però, che nella sua strada senza meta, codesto cane pensante incrocia il suo…
basato su una storia molto particolare e interessante e ambientato in un periodo complesso come il post rivoluzione russa,questo film mi ha colpito. mi sono piaciuti moltissimo i 2 protagonisti,sia come personaggi che come attori. mi ha affascinato il modo di raccontare la rivoluzione e i suoi effetti di lattuada.. peccato che a volte il racconto rallenti a tal punto da diventare a tratti noioso.
Nel giorno dello sconcio spettacolo del nostro parlamento cialtrone il cane mascotte di un mercantile affondato sulle coste egiziane si è gettato in mare per ritornare nella sua "casa" ormai sommersa…
Nella fedeltà al testo omonimo di Bulgakov e nell’originalità,nella libertà di alcuni inserti contenuti nella sceneggiatura,Alberto Lattuada in questa nuova trasposizione di un testo letterario russo ridefinisce l’inclinazione ad affrontare in maniera stringata,e con un linguaggio in cui si avverte il divieto a farvi entrare l’elemento del patetico,le…
Chiaro come il sole che chi si permette di abbandonare un cane (o un gatto, o un coniglio, o una tartaruga, o un qualsiasi essere indifeso che ha bisogno di cibo, cure, affetto e che non chiede altro che di essere…
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Commenti (3) vedi tutti
Alberto Lattuada fa un adattamento fedele del racconto "fantallegorico" di Bulgakov. Incisiva la presenza del grande Max von Sydow, così come azzeccate risultano essere le caratterizzazioni d'ambiente. Risulta un po' didascalico in alcuni frangenti, finendo per svilire l'originale ironia della narrazione. Un film godibile, insomma, ma senza picchi.
commento di Peppe Comuneil paragone con la versione russa di Bortko del 1988 è piuttosto impietoso: qui grande volontà ma risultato grossolano e macchiettistico, là i russi fanno i russi e non c'è storia. il cinema di Lattuada proprio non ha lo spessore per trattare argomenti così "alti" e culture a lui lontane.
commento di giovenostaUn film particolare nella lunga filmografia di Lattuada in ambientazione russa con toni da commedia nera di inclinazione grottesca.Molto positiva l'interpretazione di Cochi Ponzoni e della sorprendente Eleonora Giorgi.
commento di ezio