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Live from Faraway Stables

Regia di Andrew Lord vedi scheda film

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La recensione su Live from Faraway Stables

di mm40
6 stelle
Due ore e mezza di concerto, strutturato in due parti (una con i pezzi più lenti e sperimentali, una con quelli più esplicitamente rock), per il terzetto australiano dei Silverchair, quattro album e un successo planetario alle spalle.
 

Dopo quattro album in sette anni (da Frogstomp del 1995 a Diorama del 2002, passando per Freakshow del 1997 e Neon ballroom del 1999) e i relativi tour di supporto in giro per il mondo, gli australiani Silverchair decidono di autocelebrarsi con un'opera a suo modo monumentale, specie se si considera che il terzetto oceanico è ancora piuttosto giovane (il leader e autore unico Daniel Johns è del 1979). Ecco così che nasce questo Live from faraway stables, ripresa di un unico concerto - altra caratteristica ammirevole per l'opera - tenutosi il 19 aprile del 2003 al Newcastle Civic Theatre, ovvero nella città natale dei tre; così come la performance è divisa in due parti - una più soft e una più rock - anche la registrazione audio e quella video escono in doppio cd e doppio dvd, per un totale di oltre due ore e mezza di durata. Peccato manchino bonus tracks nel dvd: qualche foto sul palco e un'esecuzione alternativa, in Sudamerica, di Emotion sickness: nient'altro. Ma ci si può accontentare del materiale, non poco e non poco gustoso: in scaletta sono presenti tutte le hit della band, dalla primissima Israel's son fino alle più recenti The greatest view e Luv your life; e troviamo inoltre Ana's song, Freak, Anthem for the year 2000, Miss you love, Without you e l'inedita Asylum, comparsa fino a quel momento solo come b-side proprio del singolo di Without you. Il tentativo di dare una ripulita al look e al suono del gruppo, che era partito come una sorta di clone dei Nirvana, è evidente, ma sulle qualità compositive e performative di Johns e compagni non c'erano dubbi già da almeno un paio di album a questa parte. Il regista Andrew Lord, mestierante australiano, si limita a confezionare il prodotto senza troppe sbavature, confacendosi ai canoni del genere film-concerto. 6/10.

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