Trama
La vera storia di John Callahan, rimasto paralizzato dopo un incidente d'auto all'età di 21 anni e che si è dedicato al disegno come forma di terapia.
Approfondimento
DON'T WORRY: LA STORIA DI UNA RINASCITA
Diretto e sceneggiato da Gus Van Sant, Don't Worry racconta la vera storia di John Callahan, un fannullone di Portland, che vede la sua esistenza cambiare dopo che un incidente quasi fatale, provocato da una sbornia presa con il compagno di bevute Dexter, lo priva dell'uso delle gambe. Il tutto ha inizio quando John si sveglia confinato su una sedia a rotelle, senza alcuna intenzione di smettere di bere. Tuttavia, accetta di partecipare con riluttanza a un percorso di disintossicazione di 12 tappe gestito dal carismatico Donnie, durante il quale ha modo di ritrovare Annu, una terapista che ha conosciuto in ospedale. Con il loro incoraggiamento, John scopre di avere un innato talento per il disegno, incanalando la sua personalità maliziosa in disegni spinti, politicamente scorretti e spesso esilaranti, che presto catturano l'attenzione nazionale e gli offrono una nuova prospettiva di vita.
Con la direzione della fotografia di Christopher Blauvelt, le scenografie di Jahmin Assa, i costumi di Danny Glicker e le musiche di Danny Elfman, Don't Worry si profila come un dramma con venature divertenti incentrato su temi come la redenzione, il perdono e il potere curativo dell'arte, e si basa sull'autobiografia dello stesso Callahan. Ha dichiarato Gus Van Sant in occasione della partecipazione del film al Festival di Berlino 2018: "L'idea di realizzare un film sul vignettista Callahan mi è stata proposta più di vent'anni fa dall'attore Robin Williams, che ho diretto in Will Hunting. Genio ribelle. Williams aveva opzionato i diritti dell'autobiografia di Callahan ed era intenzionato a ricavarne un film da produrre e interpretare, di cui io avrei dovuto curare la regia. Avevo conosciuto John a Portland negli anni Ottanta: le sue vignette apparivano su un quotidiano alternativo ma anche altrove e non era difficile notarlo. A quei tempi, avevo appena iniziato a girare Drugstore Cowboy e, quindi, eravamo entrambi due artisti alle prime armi, che cercavano di farsi strada nel mondo, anche se lui è diventato famoso diversi anni prima di me. Nel 1994, Williams aveva acquistato i diritti della sua storia perché avrebbe voluto rendere omaggio con la sua interpretazione all'amico Christopher Reeve, rimasto paralizzato dopo un incidente a cavallo. Gli piaceva l'idea che Callahan avesse conservato la sua forte personalità a dispetto di tutto ciò che gli era capitato. Negli anni, si è lavorato a diverse bozze di sceneggiatura ma il progetto non è mai andato in porto. Dopo la morte di Williams nel 2014, ho deciso che dovevo provarci almeno un'altra volta, tenendo maggiormente in considerazione il materiale originale su John Callahan: in precedenza, mi ero preso molte libertà perché avevo in mente Callahan interpretato da Robin. Mi sono allora concentrato solo su uno dei capitoli della storia di John, quello in cui ripercorre come si è disintossicato grazie alla figura del motivatore Donnie".
Il cast
A dirigere Don't Worry è Gus Van Sant, regista e sceneggiatore statunitense. Nato nel 1952, Van Sant è stato nominato due volte agli Oscar come miglior regista grazie a Will Hunting. Genio ribelle e Milk. Il suo debutto dietro la macchina da presa risale al 1986, anno in cui presenta Mala noche, ma il primo… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (6) vedi tutti
Film necessario un viaggio nella capacità di soffrire da parte di un uomo imperfetto, che la malattia rende migliore.
leggi la recensione completa di claudio1959Discreta la prima parte, un po' piatta la seconda, comunque sufficiente.
commento di gruvierazG. Van Sant coglie l'essenza della vita e dell'arte di Callahan destreggiandosi con efficacia tra farsa e tragedia ed evitando le trappole della retorica a buon mercato, senza però riuscire a conferire al film quella forza e quello spessore che gli avrebbero permesso di raggiungere l'eccellenza. Ottimo il cast, a partire da un grande J. Phoenix. 7
commento di rickdeckardprobabilmente al cinema i difetti risalterebbero in modo più evidente, ma visto in streaming il tono misto fra il tragico e il disincantato convince, dall'inizio alla fine: 7/10
commento di carloz5Bello, ma nel finale diventa troppo mieloso e arriva un pò di noia. Phoenix fenomenale come sempre. Nella traduzione in italiano viene tradotto che l'incidente è avvenuto a 150 km all'ora, eventualità abbastanza remota visto che la macchina coinvolta è un Maggiolone.
commento di Ottiperottiforse piace di più l'estrema naturalezza con cui il film viene interpretato e rappresentato, che l'opera in sé stessa...ogni tanto si ha la sensazione di una consapevolezza artistica fin troppo consapevole da parte di Van Sant, ma il risultato ha dei momenti di pregio che riescono a superare questo eventuale difetto, grazie anche a Phoenix e Hill.
commento di giovenosta