Teheran è il simbolo di una società schizofrenica in cui sesso, corruzione, prostituzione e droga convivono con le proibizioni imposte dalla religione. In tale contesto, tre donne di carattere e un giovane musicista cercano di emanciparsi rompendo i tabù.
l'unica maniera per poter parlare di un materiale così scomodo e esplicito ambientando un lungometraggio nella Teheran contemporanea in modo "realistico", è SOLO attraverso l'uso di espedienti, in questo caso l'animazione...senza se e senza ma. piccolo gioiello di un regista esule (e, grazie anche a questo, ancora vivo).
Donne sole, disagi, compromessi. Il regista che sceglie di raccontare la verità senza ricorrere a inutili pudori, ma poi, come ripensandoci, si nasconde dietro un trucchetto inutile e fazioso, che rinnega il vero nascondendosi dietro inutili pudori, che servono solo a nascondere i tristi dettagli di una società maschilista e e segregatrice.
CANNES 70 - SEMAINE DE LA CRITIQUE
Una donna ed un.bambino su in taxi tra il caos di una capitale mediorientale da 8 milioni di abitanti:
Il bimbo non parla e la donna non si tira indietro ad offrire i propri favori sessuali per riuscire a risolvere i molti problemi che la affliggono. Come lei altre due donne in difficoltà ed un musicista si troveranno a doversi destreggiare… leggi tutto
CANNES 70 - SEMAINE DE LA CRITIQUE
Una donna ed un.bambino su in taxi tra il caos di una capitale mediorientale da 8 milioni di abitanti:
Il bimbo non parla e la donna non si tira indietro ad offrire i propri favori sessuali per riuscire a risolvere i molti problemi che la affliggono. Come lei altre due donne in difficoltà ed un musicista si troveranno a doversi destreggiare…
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l'unica maniera per poter parlare di un materiale così scomodo e esplicito ambientando un lungometraggio nella Teheran contemporanea in modo "realistico", è SOLO attraverso l'uso di espedienti, in questo caso l'animazione...senza se e senza ma. piccolo gioiello di un regista esule (e, grazie anche a questo, ancora vivo).
commento di giovenostaDonne sole, disagi, compromessi. Il regista che sceglie di raccontare la verità senza ricorrere a inutili pudori, ma poi, come ripensandoci, si nasconde dietro un trucchetto inutile e fazioso, che rinnega il vero nascondendosi dietro inutili pudori, che servono solo a nascondere i tristi dettagli di una società maschilista e e segregatrice.
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