Trama
Pierre, trent'anni, è un produttore di latte. La sua vita ruota intorno alla sua fattoria, a sua sorella e ai suoi genitori. Quando in Francia si ha il primo caso di un'epidemia, Pierre scopre che uno dei suoi animali è infetto. Non può però permettersi di perdere le sue mucche, non ha nient'altro ed è disposto a tutto per salvarle.
Approfondimento
PETIT PAYSAN - UN EROE SINGOLARE: VITA DA FATTORIA
Diretto da Hubert Charuel e sceneggiato dallo stesso con Claude Le Pape, Petit Paysan - Un eroe singolare racconta la storia di Pierre, giovane allevatore di mucche che è legato anima e corpo alla sua terra. L'amore per le sue mucche rappresenta il pendolo della vita di Pierre, scandita dal rapporto conflittuale con la sorella, veterinaria incaricata al controllo sanitario della regione. Ma il futuro dell'azienda familiare è messo in pericolo quando un'epidemia vaccina si diffonde in Francia, finendo per colpire una delle sue mucche. Pierre sarà trascinato in un vortice di colpe e speranze, spingendosi sino ai limiti estremi della legalità pur di salvare i suoi amati animali.
Con la direzione della fotografia di Sébastien Goepfert, le scenografie di Clémence Pétiniaud, i costumi di Ariane Daurat e le musiche di Myd, Petit Paysan - Un eroe singolare viene così raccontato dal regista: "I miei genitori sono fattori, così come lo erano anche i miei nonni. La loro fattoria, in cui ho girato il film, si trova a Droyes, tra Reims e Nancy, a venti chilometri dalla città più vicina, Saint-Dizier. Hanno vissuto in prima persona la crisi dei prodotti lattiero-caseari, sperimentato il duro lavoro, affrontato investimenti e richiesto prestiti. Ci vuole molta intelligenza e lavoro per sopravvivere nel mondo dell'agricoltura, un universo che conosco bene ma che non ho mai pensato di abbracciare. Sin da ragazzo, sognavo altro ma ho sperimentato in prima persona la fatica quando nel 2008 per sei mesi, a causa di un incidente d'auto, sono stato costretto a stare vicino a mia madre e a prendermi cura della sua fattoria. Petit Paysan - Un eroe singolare parla dell'enorme pressione della vita in fattoria e della routine spesso faticosa che comporta per tutto l'anno ripetere sempre le stesse operazioni: lavorare sette giorni su sette, mungere le mucche due volte al giorno e così via. Essere contadino è come rispondere a una chiamata spirituale: ne abbracci i riti, non li metti in dubbio e li segui con perseveranza. L'idea del film è nata dopo la crisi legata al cosiddetto morbo della mucca pazza: ricordo bene la psicosi, gli allarmi e i reportage televisivi sulla malattia. Ricordo anche mia madre che mi disse che si sarebbe uccisa se una delle sue mucche fosse stata contagiata. Gli animali sono tutto per i fattori e, come racconto, gli agricoltori chiamano i veterinari più spesso di quanto si pensi per essere rassicurati sia sugli animali sia sul loro futuro. Nel caso della mucca pazza, i veterinari non sapevano cosa dire o come si trasmettesse e stavano impazzendo anche loro. Si viveva in un clima di paranoia totale. Ho buttato allora giù le prime bozze della storia, consapevole che il personaggio di Pierre sarebbe stato lo specchio di ciò che avrei potuto essere io come fattore. Poiché non volevo realizzare un'opera allarmista, ho inventato come malattia per le mucche una specie di febbre emorragica, che fa riferimento a una malattia trattabile che colpisce i vitelli e genera perdita di sangue nelle loro spalle".
Il cast
A dirigere Petit Paysan - Un eroe singolare è Hubert Charuel. Nato nel 1985, Charuel è cresciuto in una fattoria nell'est della Francia ma, a differenza dei genitori, ha scelto un percorso di vita differente che lo ha portato prima a studiare Letteratura e poi Cinema a La Fémis. Petit Paysan - Un eroe singolare… Vedi tutto
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Commenti (4) vedi tutti
Eroe o delinquente seriale (elimina le vacche infette contribuendo alla diffusione dell’epidemia, ruba una vacca dalla stalla di un amico!). Il film non suscita empatia e mostra un’etica traballante!
commento di vjarkivUn commento su cosa? La pellicola è inesistente
commento di EliaLevi76Un epicedio che del canto funebre ha solo la cupa ritualità delle esequie.
leggi la recensione completa di yumeL’esordio del regista di Hubert Charuel, un giovane francesino di 32 anni, è un “piccolo” colpo al cuore, è un miracolo di visione bucolica che viveva in lui sin da ragazzino, quando, nella fattoria dei suoi genitori apprese dai notiziari la nefasta notizia di quella malattia che fu battezzata “della mucca pazza”.
leggi la recensione completa di michemar