Regia di Dan Poole vedi scheda film
50 minuti di discesa nella follia pura di Norman Osoborn/Green Goblin, orchestrati con effetti speciali e scene di lotta abbastanza convincenti. Ricorda il (tele)film del 1977, ma decisamente in meglio.
Nel 1992, con soli 500 dollari di budget, Dan Poole produsse, diresse ed interpretò un medionetraggio amatoriale sull'Uomo Ragno, "THE GREEN GOBLIN'S LAST STAND", ispirato alle drammatiche storie a fumetti "LA NOTTE IN CUI GWEN STACY MORI'" e "L'ULTIMO ROUND DI GOBLIN" , pubblicate originariamente nei numeri 121 e 122 del mensile "THE AMAZING SPIDER-MAN" del 1973. Lo scopo era anche quello di farsi notare dall'allora grande regista ai tempi interessato a portare sul grande schermo le imprese dell'Uomo Ragno (James Cameron) per entrare a far parte del cast tecnico del film. Gli sforzi non sono servitI un granché, perché sappiamo chi ha poi girato il primo vero film dell'Uomo Ragno, ma questi sono 50 minuti di discesa nella follia pura di Norman Osborn, l'alter-ego umano di Green Goblin, orchestrati con effetti speciali e scene di lotta abbastanza convincenti visto il budget ridotto. Ricorda il (tele)film del 1977/79, ma in meglio. "Gwen Stacy" pare la compianta Moana Pozzi (ma solo per via dei capelli biondi e ricci), Peter Parker/Dan Poole fa il verso al primo Brad Pitt con tanto di ricciolone ribelle a banana, Norman Osborn/Green Goblin/James Kinstle rimanda al Luca Ward dei tempi in cui l'attore/doppiatore romano andava in giro col codino (mai visto un Norman Osborn con i capelli legati col codino? Guardate questo mediometraggio!), mentre "Harry Osborn" è il più vecchio del cast (e sì che dovrebbe essere giovane quanto Peter...meno male che ha una sola scena e non impazzisce, come avviene nel omonimo a fumetti). Certo, il cosplay lascia a desiderare (il costume di Spider-man è okay, ma Goblin ha una maschera sì uguale a quella dei disegni di Steve Ditko, John Romita e Gil Kane - e del camion demoniaco del film "BRIVIDO" -, ma anche abbastanza dozzinale perché fatta di cartapesta e non di gomma), ma per il resto è un signor film, adulto e non adatto ai bambini. Girato nel periodo in cui esisteva solo lo Spider-man dei fumetti Amazing e le testate Ultimate erano ancora lontane, si permette di presentare una delle storie mature più belle, aggiornandola aI tempi della sconvolgente "ULTIMA CACCIA DI KRAVEN" di J.M. de Matteis, ragno-autore che fra il 1987 e il 1997 psicanalizzava il supereroe e i suoi nemici...L'unica storia che alcuni vecchi lettori italiani volevano vedere al cinema con Goblin: "LA NOTTE IN CUI GWEN STACY MORI'" (e invece, nel 2002, si ritrovarono Mary Jane Watson al suo posto che addirittura si salvava da Goblin, perché altrimenti il Peter Parker cinematografico non avrebbe capito la lezione dello zio sui poteri e le responsabilità e avrebbe avuto due morti sulla coscienza anziché una sola)! Dan Poole, invece, non solo si mantiene fedele al fumetto del 1973 (crea solo l'antefatto violentissimo che porta Norman Osborn a indossare nuovamente i panni di Goblin, non ambienta il fatto a New York sempre per il budget limitato e rimpiazza il ponte di Brooklyn con un palazzo), ma scava sulla psiche del super-cattivo, trattando Norman Osborn come se fosse il Jack Nicholson di "SHINING", o come il Joker di Chris Nolan e Heath Ledger. Le battute principali saranno anche prese pari-pari dal classico firmato ai testi da Gerry Conway, ma l'approccio è più da film horror che da fumetto, visto che gli schizzi splatter abbondano e persino Spider-man si lascia quasi trascinare dalla follia del suo nemico. Insomma, se cercate la risposta Marvel a "IL CAVALIERE OSCURO" questa è proprio "THE GREEN GOBLIN'S LAST STAND", anche se questo rimane un film amatoriale. James Kinstle meglio di Willem Dafoe? Credo proprio di sì... Vedere per credere!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta