Trama
Dopo aver subito un infortunio alla testa, un giovane cowboy si impegna a costruirsi una nuova identità e a capire cosa significhi essere un uomo nel cuore dell'America.
Approfondimento
THE RIDER: UN COWBOY INDIANO E IL SUO FUTURO
Diretto e sceneggiato da Chloé Zhao, The Rider segue le vicende del giovane cowboy Brady, una stella nascente del rodeo che ha imparato tutto ciò che sa dai genitori, che a causa di un tragico incidente a cavallo si vede proibire la partecipazione alle gare. Tornato a casa, Brady deve trovare una nuova ragione di vita dal momento che non può più permettersi l'equitazione e la competizione, ciò che davano pieno significato alla sua esistenza. Sforzandosi di capire le ragioni del suo destino, Brady si lancia alla ricerca di una nuova identità cercando di definire cosa significhi essere un uomo che vive nel cuore dell'America.
Con la direzione della fotografia di Joshua James Richards e le musiche di Nathan Halpern, The Rider ha avuto la sua genesi nel 2013 quando la regista Chloé Zhao, trovandosi nella riserva indiana di Pine Ridge per il lungometraggio Songs My Brothers Taught Me, si è imbattuta in un gruppo di cowboy Lakota. Nonostante la carnagione chiara, costoro era nati e cresciuti nella riserva, erano Oglala Sioux e si comportavano da veri cowboy, pur portando delle piume nei cappelli in onore dei loro antenati. Considerati come una sorta di contraddizione tutta americana, i cowboy hanno affascinato la regista, che ha deciso allora di scritturarli già per il suo successivo film. Nel 2015, poi, durante una visita in un ranch, la Zhao ha conosciuta un cowboy Lakota ventenne di nome Brady Jandreau. Addomesticatore di cavalli selvaggi, Brady apparteneva alla tribù dei Brulé e trascorreva le sue giornate a contatto con gli animali dando l'impressione di capirli o di essere collegato con loro telepaticamente. La regista ha così scoperto che Brady ha iniziato a conquistarsi la fiducia dei cavalli già all'età di otto anni e, rapita dalla sua storia, ha voluto raccogliere più indizi possibili per realizzarne una sceneggiatura.
In seguito, il 1 aprile 2016, Brady è entrato a far parte della PRCA, l'associazione dei cowboy da rodeo professionisti, ma un brutto incidente con un cavallo gli ha provocato un'emorragia al cervello e lo ha mandato in coma per tre giorni. Come conseguenza della placca di metallo che gli è stata impiantata, i medici gli hanno allora suggerito di non montare mai più a cavallo dicendogli apertamente che non sarebbe sopravvissuto a un nuovo colpo alla testa. Brady non ha però ascoltato il consiglio e non è passato molto tempo prima che tornasse ad addestrare cavalli selvaggi. In un incontro da lì a poco con la Zhao, Brady ha raccontato: "Il mese scorso abbiamo dovuto abbattere Apollo, uno dei cavalli che montavo, perché si è ferito gravEmente a una zampa con il filo spinato. Se un cavallo avesse avuto le mie stesse ferite, sarebbe morto. Io sono sopravvissuto perché sono un uomo ma ciò non mi basta. Mi sentirei come inutile se non riuscissi a fare ciò per cui sono destinato". La risposta ha portatola regista a riflettere sull'impatto psicologico di quel tipo di incidente su giovani come Brady che vivono nel cuore dell'America e che devono corrispondere all'immagine del cowboy perfetto. Ha deciso di conseguenza di dare una svolta alla sceneggiatura che stava scrivendo, improntandola sulla battaglia di Brady, sia emotiva sia fisica, contro le conseguenze del suo incidente. Romanzando gli eventi, ha voluto che al film prendessero parte i familiari e gli amici di Brady, tutti provenienti dalla riserva: dal padre Tim alla sorella minore Lilly, affetta dalla sindrome di Asperger.
Il cast
A dirigere The Rider è Chloé Zhao, regista, sceneggiatrice e produttrice cinese. Nata nel 1982 a Pechino, si è mostrata abbastanza ribelle sin dall'adolescenza e, influenzata dalla cultura pop occidentale, ha frequentato un collegio a Londra prima di trasferirsi a Los Angeles per finire il liceo. Laureata in… Vedi tutto
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- Premio Art Cinema - Quinzaine al Festival di Cannes 2017
Commenti (8) vedi tutti
Bella la fotografia ma lento e noioso. E poi questa attività del domare i cavalli non mi piace per nulla.
commento di Artemisia1593e' anche una riflessione sulla vita....consigliato e imperdibile.
commento di ezioIn toni di grigio... su toni di grigio. 5
commento di BradyChloé Zhao produce scrive e dirige questo “The Rider”, una parabola con assonanze a“The Wrestler” di Aronofsky per le tematiche affrontate. Con uno stile senza fronzoli centra il punto cercando l’emozione senza facili espedienti. Voto:8
commento di ange88Nell'asimmetria di una condizione familiare segnata dal lutto e dal disequilibrio di una condizione personale di invalidità si rimarca il senso di sconfitta di una comunità che sembra aver smarrito i suoi ancestrali valori sociali per sostituirli con quelli surrogati della cultura dominante o di succedanee gratificazioni dopaminiche.
leggi la recensione completa di maurizio73Paesaggi sconfinati ma anima in gabbia per un sogno spezzato.
leggi la recensione completa di EmaCate14"Non abbandonare mai i tuoi sogni" cit.
leggi la recensione completa di Infinity94Intenso ed asciutto nello stile. Un western che piacerebbe a Ken Loach.
commento di monsieur opal