Regia di Bradley Cooper vedi scheda film
Il primo film di Bradley Cooper; attore americano tra i più interessanti del secondo decennio del nuovo millennio, é una sfida con la storia, cioè il quarto rifacimento di è Nata una Stella dopo che erano anni che se ne parlava (Clint Eastwood era vicino al progetto anni fa'). Vedendo questa pellicola, sinceramente faccio non poca fatica a capire perché negli USA la critica sia andata in visibilio per un film che alla fine non risulta essere nulla di che, ed invece di sicuro sarà il frontrunner la notte degli oscar 2019 (a meno di sorprese clamorose), con molte nomination al suo attivo (per Bradley Cooper si mormora addirittura un 4-5 nomination, visto che oltre ad essere attore protagonista e regia, cura anche la sceneggiatura e i testi delle canzoni).
Il problema della pellicola é che alla quarta trasposizione il soggetto é oramai usurato e quindi tutto quello che aveva da dire ed offrire l'ha già dato; purtroppo Cooper non ha la necessaria esperienza nell'innovare questa storia, finendo con il riproporre la solita solfa, ma senza l'inventiva e la forza del film di Cukor del 1954.
La pellicola in verità non parte male, ambientare l'opera nel mondo della musica country era interessante ed inoltre, il primo terzo di film non era malvagio, grazie a delle canzoni discrete, una regia che sapeva catturare l'essenza dei concerti e del palcoscenico ed infine, una discreta Lady Gaga che non risulta malaccio nella sua parte; certo non é una grande attrice (ma riesce a rendersi irriconoscibile), però la direzione di Cooper ed il fatto che la vita di Alley ha molto in comune con quella della cantante, aiuta sicuramente la sua perfomance. La velocità adoperata dalla narrazione nella prima parte del film ci sta, anche perché oggi la fama é questione di un attimo e non di tempo (basta un video virale su Youtube come accade nel film), poiché nell'epoca della fluidità della rete, lo scatto o un video ti possono rendere velocemente qualcuno. Il problema é quando si vuole trasferire questa velocità anche all'ambito sentimentale tra i due protagonisti; nel film Maine sembra vedere in Alley un potenziale talento inespresso ma nulla più; non si capisce quindi la molla che li debba tenere insieme e non essere dei meri partner per qualche notte e via. La seconda parte dell'opera presenta molti difetti tipici del cinema Hollywoodiano, il sensazionalismo dei fatti a sfavore dell'approfondimento psicologico dei personaggi e in tutto questo, poco possono fare i molti primi piani adoperati dal regista se la narrazione corre troppo e la scrittura risulta pigra. In sostanza che senso ha di esistere la quarta trasposizione di è Nata una Stella? Per me niente, anche perché l'impianto base resta inalterato e quelle cose che cambiano, non sembrano di certo migliorare l'insieme del film (perché trasformare un suicidio consapevolmente sofferto e maturato, in una banale induzione al suicidio? Il personaggio ne esce danneggiato). Finché si resta sul mero lato musicale la pellicola regge; quando si entra nel campo melodrammatico-intimista con tanto di dramma alcolico, il film crolla sotto l'inesperienza registica di Bradley Cooper. Altro grande problema é la critica allo star stystem fatta in modo pedante e schematico (sappiamo tutti che le case discografiche puntano a vendere, rendendo i cantanti un qualcosa di ultra commerciale), quindi non appassiona perché tutti noi oramai sappiamo cosa succede dietro le quinte. Altro difetto è che la cattiveria non colpisce poiché risulta molto ammorbidita e pico incisiva nel suo voler far male. Concludendo quindi, è un film che merita tutti questi elogi? Assolutamente no, e fa' specie sapere che sarà il protagonista della stagione degli oscar. Federico Fellini definiva i film emozioni, per scoprire se aveva ragione vedetevi il film di Cukor del 1954, con James Manson e Judy Garland, che misero tutto loro stessi in quel capolavoro del cinema che non ricevette alcun premio a differenza di quel che accadrà al film di Cooper... domandatevi il perché di ciò.
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