Regia di Kongkiat Khomsiri vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
Un ragazzo viene trovato mezzo investito e svenuto sul ciglio di una strada e, portato in ospedale, appena si riprende si accorge di non ricordare più nulla della sua vita passata, tranne il suo nome.
Riacquistati ppco per volta scampoli di ricordi, riesce a far ritorno nella sontuosa villa di famiglia, dove viene accolto da una domestica affettuosa, dal cognato mellifluo e infine da quella che scopre essere la sua bellissima ma anche caratterialmente scostante e rancorosa sorella gemella, dura, quasi spietata con le due giovani figliastre del marito di cui sopra.
Il ragazzo non può che prendere per vero ciò che gli viene riferito, ma qualcosa non torna e sul fare della sera la minaccia di una presenza femminile maligna si insinua con effetti concreti tra i commensali di una cena che finisce per rivelare un complotto soprannaturale a cui è difficile credere o dare spiegazione.
Un labirinto della mente ove i percorsi per uscire dai meandri nebbiosi della tenuta antistante l'avveniristica casa acquistata a prezzo di favore dai nuovi proprietari, costringerà il protagonista ad una fuga senza fine in cui il superamento della soglia del cancello che lo allontana dai pericoli, si rivela vano e finisce per includerlo nuovamente in quel regno tenebroso e maligno.
Dalla Thailandia un horror almeno a tratti suggestivo, con qualche trovata e scena molto ben riuscita (l'uscita dal cancello della villa che si trasforma in un nuovo malaugurato e beffardo ingresso a girorondo), che tuttavia la regia sceglie di ripetere con sin troppa insistenza, facendoci supporre una smodata compiaciuta voglia di farsi notare ed ammirare.
Bravo il protagonista, il cui devasto e tormento interiore appaiono ben interpretati e palpabili nel suo volto pulito da bravo ragazzo vittima di forze davvero poco controllabili.
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