Regia di Pairach Khumwan vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
Nel centro di Bangkok, presso una vecchia scuola superiore localizzata nella centralissima Siam Square, un gruppo di scolari adolescenti si prepara con una certa apprensione ad un esame importante ed inevitabile per il regolare prosieguo del programma scolare.
Nel sottoporsi un un rito propiziatorio, alcuni di essi scoprono un segreto che ha riguardato una loro sfortunata collega trent'anni prima: una scomparsa agghiacciante ai danni di una studentessa, le cui circostanze specifiche non sono mai state chiarite veramente.
Attraverso apparizioni improvvise, una sorta di fantasma appare ad alcuni predestinati, lasciando impigliato tra i loro arti e la postazione del proprio banco, un filo rosso attorcigliato ad effetti ragnatela; un macabro stratagemma che preannuncia, a tutti gli sventurati che se lo ritrovano addosso, una fine prematura e violenta imminente.
Horror teso ed almeno nel suo complesso interessante, pur non proprio completamente riuscito ed efficace, che gioca soprattutto sulla preparazione delle atmosfere, spesso davvero inquietanti, sulle attese, snervanti, sulla paura e dell'incertezza di fenomeni poco specificati, ma sapientemente descritti nel loro evolversi.
Siam Square merita di essere affrontato innanzi tutto per la sua interessante e non scontata provenienza thailandese, che riesce a conferire al prodotto, dalle caratteristiche tutt'altro che originali per trama e situazioni di ambientazione, una sua dignità ed una sinistra aurea che ben si addice alla situazione raccontata e al tetro, maligno contesto di mistero che si tenta di riprodurre.
La fotografia cupa e la suspence soffocante propria di chi si trova imprigionato senza o quasi alcuna via d'uscita, risultano sensazioni palpabili, così come certi ripetuti stacchi sul contesto esterno di una piazza notturna che sa inquietare in modo concreto.
Poi certo le situazioni si vengono ad accavallare con insistita ripetizione, e l'incertezza di uno sviluppo concreto del mistero svilisce un po' la tensione accumulata, arrivando ad un punto in cui desidereremmo spiegazioni più convincenti al posto di ripetuti flash spaventevoli ma troppo reiterati, costruiti sul volto deformato del fantasma maligno e senza pace.
Nonostante ciò, il film é singolare e merita rispetto, attenzione, curiosità e si fa perdonare, almeno in parte, questi eccessivi indugi e reticenze a fornirci almeno scampoli di una spiegazione concreta o maggiormente accettabile.
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