Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Il piccolo mondo della memoria, così personale eppure così efficace ed impressionante: Avati mette in scena il ritratt(in)o di un'epoca storica (inizio novecento) e della vita (l'adolescenza che finisce con il liceo, l'ingresso nella vita adulta) con questa Gita scolastica, come sempre rimanendo fedele alla sua idea di narrazione leggera e delicata, fatta di personaggi provinciali ma mai beceri e situazioni ordinarie ma dagli sviluppi imprevedibili. E' un cinema di nostalgia e dai riflessi esistenziali (le aspettative sentimentali del professore, quelle in termini di carriera scolastica dello studente; l'evasione sessuale della professoressa, l'evasione goliardica dei ragazzi) e rispetto a questa caratteristica l'operazione può dirsi riuscita, anche e soprattutto grazie al Nastro d'argento Delle Piane; del resto il regista sa bene ciò che vuole e come in quasi tutti i suoi lavori è inoltre autore, con il fratello/produttore Antonio, della sceneggiatura. Musiche di Riz Ortolani, anch'esse premiate con il Nastro d'argento. 6/10.
1914. Gita scolastica per una classe di quinta liceo, che da Bologna va a Firenze con due professori, un uomo maturo ed una donna più giovane. Lui ama lei, ma lei, sposata, tradirà il marito con uno studente.
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