Regia di Piero Francisci vedi scheda film
Ercole, fra mille battaglie contro altrettanti nemici, viene tirato in ballo nei piani di conquista della malvagia regina di Lidia, Onfale. Non potendo sconfiggerla da solo, si fa aiutare da Ulisse.
Il solito, delirante romanzetto tutto muscoli & buoni sentimenti ambientato nell'antichità, fra creature mitologiche, tiranni (qui c'è una tiranna, a dire il vero) ed eroi tutti d'un pezzo, pronti a sacrificare le loro vite per il bene di un paese o di una nazione. Qui Ercole deve liberare la Lidia dalla malvagia Onfale e chi meglio dell'americano Steeve Reeves, fresco del discreto successo di pubblico di Le fatiche di Ercole (diretto dallo stesso Francisci qualche mese prima), può interpretare l'energumeno del titolo? La sceneggiatura scritta dal regista con Ennio De Concini, da un soggetto dello stesso Francisci dichiaratamente tratto "dal mito greco di Ercole e Onfale, dall'Edipo a Colono di Sofocle e da I sette a Tebe di Eschilo" (dai titoli di testa), è un'accozzaglia di leggende antiche e momenti spettacolari assortiti poco meno che a casaccio; Sylva Koscina, Sylvia Lopez, Gabriele Antonini, Cesare Fantoni, Daniele Vargas e - guest star inattesa - Primo Carnera alla sua ultima apparizione sul grande schermo sono gli altri nomi principali sul cartellone. Costumi succinti e improbabili, scene cartonate, dialoghi colmi di enfasi, combattimenti a più non posso (uno anche contro una tigre, vera ma visibilmente non troppo pericolosa) sono il prevedibile menu: ai tempi poteva bastare per trascinare anche parecchi spettatori in sala. Tant'è vero che, nel 1963, Francisci ritornerà sui suoi passi e firmerà un nuovo capitolo della saga, Ercole sfida Sansone. 2,5/10.
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