Regia di Yoshitaka Mori vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
Lo "shogi" è il gioco degli scacchi reinterpretato secondo la tradizione giapponese, su scacchiera perfettamente uniforme a livello cromatico e con pedine dalle forme identiche, con ideogrammi soprastanti che ne rivelano le rispettive identità.
Il film, ambientato a metà anni '90, racconta la vera drammatica storia di un ragazzo di nome Murayama, che ha scoperto questo gioco a causa di un suo malessere congenito che gli ha sempre impedito di praticare sport e condurre una vita all'aperto come i suoi coetanei.
Una disfunzione urinaria che gli provoca gonfiori e febbri debilitanti che impediscono al giovane di uscire e praticare qualsiasi attività fisica diversa dal semplice camminare.
Ma la sua mente, già di per sé brillante, si concentra in quegli anni strappati alla vita in comune e all'aperto con i coetanei, una abilità non comune che gli consente di scalare le classifiche dei campionati giapponesi, arrivando ripetutamente a contendere il primo posto con l'invincibile campione in carica Habu, cinico ed implacabile, per nulla propenso a concedere nulla all'avversario anche quando conscio delle precarie e preoccupanti condizioni del suo sfortunato avversario.
Che invece nulla pretende gli venga regalato e per questo si prepara con tutte le sue risorse per la sfida finale, nonostante i medici tentino di dissuaderlo per farlo concentrare sull'unico complesso intervento che potrebbe salvargli la vita; una complessa operazione che purtroppo si rivela vana.
Il film punta la sua attenzione dall'emozione della competizione, che tuttavia stenta a prendere tutti coloro che non conoscono il mondo complesso e sfaccettato della scacchiera, ricorrendo per questo a svolte melodrammatiche insistite e pure un po' fastidiose che appesantiscono il contesto e tolgono genuinità ad una vicenda realmente accaduta che avrebbe meritato di essere scevra da luoghi comuni e palesi ricatti melodrammatici, insopportabili ogni qualvolta entra in scena il contesto familiare nel rapporto pieno di sensi di colpa tra il campione e la inerte anziana madre.
Nota di merito e plauso al tenace protagonista, bravissimo e camaleontico, il famoso giovane dell'attore Matsuyama Kenichi che per interpretare il suo personaggio ingrassa a dismisura secondo la scuola "deniriana" indimenticata di Toro Scatenato, ed appare oggi in sala tra le ovazioni del pubblico di nuovo in forma, longilineo e attraente come invece mai si contraddistingue e caratterizza nel film.
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