Regia di Upi Avianto vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
Una giovane coppia girovaga, si trasferisce in un colorato appartamento di un complesso residenziale nella periferia di Kuala Lumpur. Lui lavora a casa direttamente dal pc, lei non accetta il ruolo si moglie mantenuta tutta amiche pettegole e circoli ricreativi, e decide di trovarsi un impiego che la renda indipendente.
A corto di offerte, la donna accetta un colloquio presso un caro amico del marito, e viene in poco tempo assunta anche perché ognuna delle altre candidate si ritira sdegnosamente.
Presto la donna capirà il perché: il suo capo è un mentecatto completamente fuso, retrogrado, triviale, inetto e maldestro per nulla in grado di svolgere il suo compito, né altri più banali o meno delicati.
Sull'orlo dell'esaurimento, la donna troverà il modo per reagire e scoprirà che il fondo quel demente ha pure lui un retrofondo di umanità e bontà molto ben celati.
Dall'Indonesia un film zeppo di personaggi caricaturali e mono-dimensionali, che definire stupido e demente, più che demenziale, è ancora un modo per contenersi nel sentimenti di negatività e repulsione che la pellicola insinua nello spettatore.
In perfetta coerenza col titolo, il film assembla interamente gags fuori tempo e senza ritmo, ove la comicità alla "Sasha Baron Cohen" risulta qui più forzata che greve e in ogni caso per nulla foriera di divertimento alcuno.
Un finale strettamente buonista peggiora, se possibile, la situazione, rendendo la pellicola - girata come una soap di terz'ordine e afflitta da scenografie da asilo tutte inspiegabilmente bicromatiche (rosso e verde intensissimi) - uno dei momenti più imbarazzanti del pur valido FEFF 2017.
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