Regia di Upi Avianto vedi scheda film
Far East Film Festival 19 – Udine.
Ci sono cose che noi occidentali... non possiamo capire. O perlomeno, a pensarla in questo modo sembra quasi di voler giustificare il regista Upi Avianto. Con tutta la buona volontà del caso, My stupid boss non si sa da che parte voltarlo, da qualunque prospettiva lo prendi lascia interdetti.
Per motivi di lavoro, Diana (Bunga Citra Lestari) segue il marito Dika (Alex Abbad) a Kuala Lumpur. Desiderosa di trovare un lavoro, Diana finisce nel posto più indesiderato, alle dipendenze di Bossman (Reza Rahadian), un manager inetto, amico di vecchia data di suo marito.
Le sue richieste sono fuori luogo e controproducenti, Diana non ha intenzione di demordere, ma non può farsi scivolare tutto addosso come se niente fosse. Urge prendere decisioni definitive ma deve pur sempre fare i conti con il suo bizzarro capo, (in)capace di tutto e del suo contrario.
Le mancanze ascrivibili a My stupid boss sono parecchie. La principale, e focalizzante per una qualsiasi commedia, risiede in una comicità a dir poco balbettante.
Il pezzo forte dovrebbe essere lo stupido capo del titolo, un uomo pacchiano nei modi, con capelli à la Trump e baffi da pesce gatto, caratterizzato da una risatina isterica da dimenticare velocemente. Ricalcato su vari personaggi di Sacha Baron Cohen, senza condividerne il talento, è una disgrazia che i suoi dipendenti nella finzione condividono con l’ignaro spettatore.
Questo invadente personaggio è collocato all’interno di una rappresentazione dai colori accesi, con il bianco e il nero banditi per contratto, nella quale tutto è virato verso l’eccesso, arrivando nel finale a piazzare il colpo di grazia. Da un momento all’altro, ecco infatti comparire il più deleterio dei buonismi, sfacciato e copia-incollato senza alcuna titubanza.
Non che una risoluzione differente avrebbe potuto cambiare le cose, già scritte dopo una quindicina di minuti, ma così perde anche quel minimo di coerenza che poteva avere, oscurando quella esasperazione verso i capi improduttivi, sempre pronti a lamentarsi di qualsiasi cosa nei confronti dei malcapitati dipendenti, che prima o poi capitano a tutti nell’arco della vita.
Insomma, My stupid boss è una disgrazia assoluta, allocato su una lunghezza d’onda sulla quale è praticamente impossibile sintonizzarsi.
Fin da subito difficile da sopportare, alla lunga veramente insostenibile. Un incubo da dimenticare velocemente.
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