Regia di Ho-Cheung Pang vedi scheda film
Far East Film Festival 19 – Udine.
L’uomo e la donna sono due entità destinate ad attrarsi, due poli opposti che, anche di fronte al vero amore, devono fare i conti con la difficoltà di gestire un rapporto facilmente influenzabile da tutta una serie di fattori che ruotano loro attorno.
Pang Ho-Cheung racconta un tipico rapporto sentimentale, ma intorno costruisce un immaginario florido, sia per la partitura comica, sia per la fantasia che non si pone confini nell’inserire elementi che niente avrebbero a che fare con il centro di gravità implicito al soggetto.
Jimmy (Shawn Yue) e Cherie (Miriam Chin Wah Yeung) convivono da tempo ma, invece di migliorare, il loro rapporto continua a deteriorarsi.
Con l’arrivo di un’amica di vecchia data di Jimmy, tutto sembra sul punto di precipitare definitivamente e nemmeno il padre di Cherie ne azzecca una, nonostante non difetti in fatto di buone intenzioni. Alla fine, solo i due protagonisti della loro storia d’amore hanno in mano le redini del loro destino e possono individuare la combinazione vincente.
Love off the cuff funziona decisamente meglio quando parte per la tangente, per giunta lo fa spesso, depistando completamente l’attenzione, anche in maniera galvanizzante. L’esempio più calzante di questa natura schietta e strafottente, è sedimentato nel prologo che catapulta il pubblico in uno pseudo horror ancestrale, accompagnato da brividi e leggende, con un sacrificio e un’atmosfera fortemente tensiva. Tempo di chiedersi se il film cui stiamo assistendo è un altro - in sala per l’anteprima mondiale è successo esattamente così a più persone – e scopriamo come si trattasse solamente di una storia raccontata da Jimmy, ma poi anche il (presunto) ritorno alla realtà non è così leggero, dato che il rilancio è istantaneo, con una scenetta che sarebbe stata coerente - per dimensioni e risultati – con l’armamentario scurrile di Tutti pazzi per Mary.
Su questa falsariga, Pang Ho-Cheung non si fa mancare neppure gli alieni, prodighi di consigli ma in difficoltà al cospetto della tortuosa psiche umana e, più in generale, demarca l’area comica con creatività.
Così, gli amici di lui sono dei veri e propri idioti, dei nerd da primato, mentre le amiche di lei scatenano discussioni di scarso aiuto sulle massime del pianeta femminile, ma anche il resto del contorno è principalmente votato a originare dei misunderstanding, meglio se clamorosi.
Peraltro, sono tutti trucchi che accentuano le distanze tra Jimmy e Cherie, esempi concreti della volontà del regista di muoversi ad armi scoperte, fuoriuscendo nel triviale, come non può che essere una mostra d’arte che ritrae escrementi umani, giocando sporco senza pietà, quando addirittura il cane abbandona la padrona a favore della sua (presunta) rivale.
Di tutt’altro tenore è invece la procedura sentimentale, che lungo il percorso tende a togliere il fiato all’aspetto comico, mai comunque del tutto sopito, ragionando su principi consolidati, come il bisogno di avere una spalla nella vita e la sottolineatura su come sia sempre più facile notare i difetti altrui rispetto alle proprie manchevolezze.
Detto questo, che rimane un difetto relativo per quanto la tendenza a sviare quando il clima si fa serio non sia un’operazione proficua, Love off the cuff rimane comunque un film saporito, condito con parecchio pepe, ingrediente adeguato per limare il traliccio di una storia d’amore che altrimenti avrebbe poco da dire, senza perdere mai la voglia di scherzare, anche quando di mezzo c’è… il fuoco.
Quando la follia pura incontra il sentimento più dibattuto fin dalla notte dei tempi.
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