Regia di Jie Liu vedi scheda film
Hide and Seek è un film cinese del 2016 scritto e diretto da Jie Lui, presentato alla 19° edizione del Far East Film Festival, si tratta di un remake di un film coreano dallo stesso titolo uscito nel 2013; Jie Liu è un regista molto quotato in Cina, noto principalmente per la sua poliedricità sia come mestierante (ad esempio è stato il direttore della fotografia de Le biciclette di pechino, Orso d'argento a Berlino nel 2001) sia dal punto di vista della scelta del genere cinematografico (si è già cimentato dal dramma socialmente impegnato passando per la commedia giovanile fino ad arrivare a questo thriller con una velata critica socio/politica).
Per quanto riguarda il cast segnalo il protagonista Wallance Huo, star taiwanese oltre alla diva cinese Qin Hailu scoperta e lanciata dal maestro hongkonghese Fruit Chan (il noto regista fece la stessa cosa con il buon vecchio Sam Lee, Made in Hong Kong vi ricorda qualcosa?).
La prima parte del film è incredibilmente riuscita per merito della regia di Jie Liu; per prima cosa il regista ci mostra la desolazione e poverta di un quartiere periferico di Qingdao (a est della provincia dello Shandong) immediatamente confrontato con una zona borghese della città ,dove vive il protagonista (Wallance Huo) con la sua famiglia), ed il divario tra la classe borghese e proletaria è davvero netta.
Il messaggio del regista è chiaro: lo sviluppo economico cinese genera disuguaglianza che porta inevitabilmente alla nascita di nuovi mostri pronti a tutto pur di inserisi nella nuova elitè societaria. La tematica è molto attuale ma rischiosa da affrontare liberamente tuttavia il regista inserisce il tutto intelligentemente e riesce a sorpassare la censura aggiungendo al calderone altri due temi come il peccato e l'espiazione (tematica ben vista dalle autorità locali).
In precedenza ho accennato ad una regia superlativa (soprattutto nella prima parte); il regista utilizza alla perfezione diversi movimenti di macchina che contribuiscono a creare un'atmosfera davvero tesa e le varie scelte registiche non sono mai banali e prevedibili (inquadrature a pimbo, oggettive in penombra e siloutte sono ben amalgamate) .
La parte conclusiva ,pur pur essendo più movimentata, perde sul versante dell'imprevidibilità sia dal punto di vista registico sia narrativo.
Notevole invece l'ultima inquadratura: campo lunghissimo con la metropoli sullo sfondo illuminata dalle luci dei vari grattacieli: l'oscurità si può trovare ovunque...
Hide and Seek pur non rappresentando l'apice del genere, regala allo spettatore un thriller ben costruito con una prima parte incredibilmente tesa
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