Regia di Jung Byung-gil vedi scheda film
The Villaines è un film sud-coreano del 2017 scritto e diretto dal giovane Jung Byung-gil (classe 1980); il film è stato presentato in anteprima mondiale al 70° Festival di Cannes mentre recentemente è stato proiettato ,in compagnia del regista, al 16° Floence Korean Film Festival.
Sinossi: una misteriosa assassina cino-corena viene "ingaggiata" da un'agenzia segreta sud-coreana per svolgere missioni sporche dove l'errore non è concesso, il suo passato tornerà presto a tormentarla....
Parlando di The Villaines è impossibile non partire dal memorabile piano-sequenza iniziale: il film si apre in medias res con una misterisoa donna che semina morte all'interno di uno stabile, il tutto ripreso tramite il suo punto di vista (soggetiva) per poi solo nel finale passare ad una più classica "oggettiva", il piano-sequenza termina con obliqua dall'alto verso il basso sulla ragazza accerchiata dalla polizia.
La sequenza, di una complessità inaudita, è di una bellezza a livello action senza eguali (supera il memorabile piano sequenza di Old Boy di Park Chan-wook), il merito è del regista che sfrutta al massimo il suo backgroud: Jung Byung-gil dopo aver frequentato l'ottava classe della scuola per stuntam di Seul, ha praticato il medesimo mestiere per poi dedicarsi alla regia.
Oltre al mervaiglioso incipit, risulta molto intrigante la prima parte del film; la nostra assassina dopo essere stata arrestata dalla polizia viene condotta in una ambigua e recondita struttura, il tutto in un clima talmente surreale (lo spettatore non riceve indicazioni precise) da domandarci se ciò che vediamo su schermo sia in realtà un songo/allucinazione della protagonista.
Con il passare dei minuti l'arcano viene svelato grazie anche ai consueti ,forse abusati, flashback e la suspense (il soggetto è debitrice di Nikita del Luc Besson) lascia il posto all'adrenalina con sequenze d'azione altamente spettacolari dotate di un ritmo si forsennato ed ipercinetico ma per nulla confuso (il montaggio è usato alla perfezione, il regista opta per molti long-take).
The Villaines possiamo consideralo subito un cult dove dinamismo e violenza la fanno da padrone, messi in scena con un realismo estremo (utile a tal proposito la scelta di girare in digitale con una go-pro).
Jung Byung-gil dopo aver diretto una serie di cortometraggi e soprattutto dopo il suo pirmo lungometraggio (Confession of Murder una sorta di remake/sequel del capolavoro quasi omonimo di Bong Joon-ho: Memories of Murder //www.filmtv.it/film/33625/memories-of-murder/recensioni/808932/#rfr:none) si conferma regista di assoluto livello; il cinema di genere coreano non smette mai di stupire.
Piccola curiosità: il regista è un fan sfegatato dell'hongkonghese Stephen Chow.
[A livello puramente action meriterebbe il massimo delle stelle]
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