Cresciuta e addestrata in Cina come assassina, Sook-Hee nasconde la sua vera identità a tutti quando parte per la Corea, dove sogna per lei un futuro diverso. Qui, ben presto, la sua strada si incrocia con quella di un uomo il cui lavoro quotidiano è quello di formare assassino e con quella di un altro, ancora più misterioso, che la sorveglia.
Un Nikita in salsa K-drama (e già l’originale bessoniano non era granché), ennesimo fulgido esempio della deriva occidentalizzante imboccata di recente dal cinema hallyu (un tempo strepitosamente originale e potente). Di buono AK-Nyeo apporta notevoli virtuosismi nelle riprese action, nel montaggio, e nelle intrepide peripezie degli stuntman.
Una killer professionista sballottata in un ping pong tra forze governative e della malavita, alla ricerca dell'assassino di suo padre e poi del compagno, fin quando non troverà nel mirino del suo fucile proprio il volto dell'uomo amato, scoprendo imprevedibili retroscena. Pellicola banale come trama ma tecnicamente ineccepibile.
Un piano sequenza "depalmiano" esemplare fa da incipit esaltante alla rutilante vicenda di amore e morte di una Nikita coreana. Cinema dell'est scatenato e senza un attimo di tregua, che catapulta lo spettatore nel vivo dell'azione.
CANNES 70 - LES SEANCES DE MINUIT
Una figura armata, risoluta a dare corso allo scopo ben preciso, efferato, essenziale per cui si trova a far irruzione in quel luogo, inizia a far fuoco e a stendere, uno dopo l'altro, la muraglia umana che le si pone davanti, tra colpi d'arma bianca, sparatorie in pieno petto o nuca e colpi marziali letali.
Viviamo la scena -, meravigliosamente girata in un… leggi tutto
Si definiscono americanate quei film zeppi di violenza, effetti speciali roboanti, machismo gratuito e frasi fatte. Si potrebbero definire coreanate gli omologhi coreani degli stessi. Trame simili a se stesse, vendetta onnipresente, botte da orbi, sangue a iosa e sigaretta sempre in bocca. C'è una sola differenza, non da poco: le coreanate sono connotate da una tecnica…
The Villaines è un film sud-coreano del 2017 scritto e diretto dal giovane Jung Byung-gil (classe 1980); il film è stato presentato in anteprima mondiale al 70° Festival di Cannes mentre recentemente è stato proiettato ,in compagnia del regista, al 16° Floence Korean Film Festival.
Sinossi: una misteriosa assassina cino-corena viene "ingaggiata" da…
Playlist "under costruction" 2017.
Massimo rispetto per le nominations BAFTA, indipendentemente da chi andrà oramai a breve, a vincere i premi.
Meno per le nominations Oscar: comunque, la…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
L'inizio è folgorante a dir poco. Visuale in prima persona e poi in terza, una giovane donna che fa irruzione in uno stabile, colpi di pistola a ripetizione con una precisione chirurgica e una velocità sorprendente, letali fendenti d'arma bianca, mosse che farebbero invidia a Ip Man, una cinquantina di uccisioni in 7 minuti. Il tutto con un unico, magnifico piano sequenza.
Le…
CANNES 70 - LES SEANCES DE MINUIT
Una figura armata, risoluta a dare corso allo scopo ben preciso, efferato, essenziale per cui si trova a far irruzione in quel luogo, inizia a far fuoco e a stendere, uno dopo l'altro, la muraglia umana che le si pone davanti, tra colpi d'arma bianca, sparatorie in pieno petto o nuca e colpi marziali letali.
Viviamo la scena -, meravigliosamente girata in un…
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Commenti (7) vedi tutti
Un Nikita in salsa K-drama (e già l’originale bessoniano non era granché), ennesimo fulgido esempio della deriva occidentalizzante imboccata di recente dal cinema hallyu (un tempo strepitosamente originale e potente). Di buono AK-Nyeo apporta notevoli virtuosismi nelle riprese action, nel montaggio, e nelle intrepide peripezie degli stuntman.
commento di Inside manL'azione cinetica e adrenalinica avallata da una raffinatezza estetica sensazionale riesce a compensare in buona parte una trama traballante.
commento di Stefano LTutto troppo ... troppo ! voto.1.
commento di chribio1una Nikita in salsa coreana: troppo carica...
commento di erwanVuoto film d'azione, confusionario e inconcludente. Una noia mortale. Davvero è meglio evitarlo.
commento di GARIBALDI1975Una killer professionista sballottata in un ping pong tra forze governative e della malavita, alla ricerca dell'assassino di suo padre e poi del compagno, fin quando non troverà nel mirino del suo fucile proprio il volto dell'uomo amato, scoprendo imprevedibili retroscena. Pellicola banale come trama ma tecnicamente ineccepibile.
leggi la recensione completa di alfatocoferoloUn piano sequenza "depalmiano" esemplare fa da incipit esaltante alla rutilante vicenda di amore e morte di una Nikita coreana. Cinema dell'est scatenato e senza un attimo di tregua, che catapulta lo spettatore nel vivo dell'azione.
leggi la recensione completa di alan smithee