Trama
Il britannico Billy Moore viene arrestato in Thailandia e rinchiuso in una delle prigioni più dure e severe del Paese. Qui, imparerà a sopravvivere grazie all'arte dei combattimenti Muay Thai. La sua sarà una storia di dolore, riabilitazione e redenzione.
Approfondimento
UNA PREGHIERA PRIMA DELL'ALBA: IL RISCATTO DI UN UOMO
Diretto da Jean-Stéphane Sauvaire e sceneggiato da Jonathan Hirschbein e Nick Saltrese, Una preghiera prima dell'alba racconta la vera storia di Billy Moore, un giovane pugile inglese incarcerato per tre anni in una delle prigioni più tristemente famose della Thailandia. Rapidamente attratto in un sottobosco di droghe, violenze e bande criminali, Billy ottiene dalle autorità della prigione la possibilità di partecipare ai tornei di Muay Thai. Ben presto, si renderà conto conto che ciò rappresenta la sua unica speranza per la sopravvivenza.
Con la direzione della fotografia di David Ungaro, le scenografie di Lek Chaiyan Chunsuttiwat, i costumi di Lupt Utama e le musiche di Nicolas Becker, Una preghiera prima dell'alba viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Cannes 2017: "La storia di Billy Moore mi ha attratto per la sua autenticità, per la Thailandia, per la boxe, per il mondo del carcere e per la personalità dello stesso Billy, affascinante con le sue mille contraddizioni, i suoi conflitti interiori, la sua dipendenza e tutte le altre sue complessità. Dopo che la produttrice Rita Dagher mi ha parlato del progetto e offerto la sceneggiatura, ho letto il libro Una preghiera prima dell'alba: Un incubo in Thailandia, che ripercorre l'epopea di Billy dalla sua infanzia fino all'uscita dal carcere. Ho deciso allora di conoscere il vero Billy a Liverpool, ritrovandomi di fronte a una persona estremamente sensibile, a dispetto che carico di estrema violenza che porta sulle spalle. Naturalmente, ho deciso di coinvolgerlo nella produzione del film, facendolo diventare un punto di riferimento quando ci si trovava a punto morto (spesso gli chiedevamo quale sarebbe stata la sua vera reazione di fronte a certe situazioni che avevamo intenzioni di mostrare): la sua esperienza ci ha permesso di raccontare la storia di come un uomo che si ritrova da solo e in una prigione thailandese, un ambiente difficile in cui occorre comprendere codici, regole e lingua, è riuscito a evolversi e a cambiare grazie alla boxe.
Non ho voluto appositamente prendere le distanze dal punto di vista di Billy e ho cercato di convertire i suoi stati emotivi ricorrendo all'uso di tecniche cinematografiche molto semplici. Mi piace immergermi nelle storie sia come spettatore sia come regista. Per me, un film è un'esperienza da vivere e come tale va immaginata sin dal primo momento in prima persona. Ho voluto che il pubblico vedesse ciò che vedeva Billy, che scoprisse quello che egli scopriva e che provasse le sue stesse sensazioni sotto gli effetti della droga o in un ambiente ostile, brutale. Solo in questo modo, la storia di Billy poteva diventare viscerale e intima".
Curiosità
IL VERO BILLY MOORE
Alle riprese di Una preghiera prima dell'alba ha preso parte anche il vero Billy Moore. Billy è finito nel tunnel della tossicodipendenza in giovane età quando le droghe rappresentavano la sola via di fuga a un mondo fatto di percosse senza fine e violenze. La tossicodipendenza lo ha portato spesso in carcere prima di spingerlo a cercare aiuto e a ripulirsi una prima volta. Dopo un periodo di astinenza, però, i suoi demoni personali hanno preso il sopravvento mentre si trovava in Thailandia.
Arrestato, è stato rinchiuso per tre anni in una prigione thailandese, dove per preservare la sua stessa vita e la sua sanità mentale ha cominciato a combattere da professionista nel mondo del Muay Thai. Rilasciato grazia a un'amnistia reale nel 2010, è tornato nel Regno Unito dove, con coraggio e determinazione, ha vinto la sua lotta con la dipendenza e ha scritto la sua storia in un libro. Da quel momento ha anche deciso di dedicare la sua esistenza a fornire aiuto e sostegno a tutti quei tossicodipendenti che cercano di migliorare le loro vite.
Il cast
A dirigere Una preghiera prima dell'alba è il regista francese Jean-Stéphane Sauvaire. Sauvaire ha iniziato la sua carriera come assistente di regia nel 1992 sul set di Notti selvagge, l'opera testamento di Cyril Collard. Da allora ha lavorato con registi come Gaspar Noé, Bernie Bonvoisin e Karim Dridi prima di… Vedi tutto
Note
Ispirato a eventi realmente accaduti.
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Commenti (6) vedi tutti
Molto banalmente, più che un film sembra un documentario, quindi un docufilm? Ma è bello, e la catarsi del protagonista è la sostanza del prodotto, al di là di crudezze, violenze, situazioni estreme.
commento di PieroCondensato di vari Generi anche estremamente cruento e crudele : visione per palati forti.voto.6-.
commento di chribio1Dramma carcerario tratto da una storia vera e interpretato da ex detenuti. Buon prodotto nel complesso ma estremamente prevedibile.
leggi la recensione completa di alfatocoferolobello....duro al punto giusto e senza cedimenti,due ore di puro spettacolo,da non perdere.Voto 8.
commento di ezioUn film muscolare, crudo veritiero, che conferma il coraggio di Sauvaire nel filmare la realtà in una maniera politicamente scorretta (dopo "Johnny mad dog") e con una visione cinematografica potente quanto disturbante.
leggi la recensione completa di Lorenz666Guidato dalla volontà di non farsi corrompere dalla tentazione di spettacolarizzare alcunché, Sauvaire sceglie uno stile crudo e grezzo, con la camera a mano sempre in movimento e pronta ad appiccicarsi al corpo di turno, in un film lontano da ogni compromesso ma anche limitato dal proprio essere esclusivamente fisico.
leggi la recensione completa di pazuzu