Regia di Léonor Serraille vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 2017 - UN CERTAIN REGARD - PRIX CAMERA D'OR/ CINEMA OLTRECONFINE
Paula rientra a Parigi dopo un lungo soggiorno in Messico, per ricongiungersi col suo fidanzato fotografo: ma alla porta di casa di lui nessuno accorre quando lei suona: non anima viva che apra il portone; nessuno..... e nemmeno una violenta testata riesce a risolvere la situazione, lasciando solo alla donna un profondo taglio in mezzo alla fronte..
Stressata, con un gatto nella gabbietta da sistemare e nutrire, affetta pure da una evidente bipolarita' che non la aiuta in quell' atmosfera tesa, la bella trentenne cerca di non disperarsi (troppo) e di reinventarsi una nuova vita: baby sitter la mattina per poter avere un posto dove dormire, commessa in un centro commerciale per arrotondare lo stipendio.
Ma la vita fa schifo e i problemi non lasciano ora né probabilmente mai l'esistenza inquieta di Paula.
Con la camera addosso al volto bello e autentico di Laetitia Dosch (la ricordiamo ugualmente combattiva ne "La battaglia di Solferino", la neo regista Léonor Sérraille ci parla di esistenze allo sbando e di colpi di testa, di impulsi e caratterialita' difficili da domare, e foriere di guai a non finire, dipingendoci nel contempo un lucido ed ostinato ritratto magnifico di donna imperfetta, quasi tutta sbagliata se raffrontata ai canoni di chi domina la vita e le situazioni della giornata; ma una donna che sa di essere in difficoltà, e proprio per questo si ostina a cercare di mettere a posto il disordine della propria vita, partendo da una serie tutt'altro che improvvisata di azioni e dinamiche.
La Sérraille evita ogni accomodamento e non ha paura che la sua folle eroina degli sbagli si riveli sgradevole e pesante in molti momenti e situazioni in cui pare davvero andarsi a cercare i guai che seguiranno ad affliggerla.
Grande energia, bei dialoghi schietti, fiera autocoscienza del proprio essere "fuori degli schemi" e una Laetitia Dosch davvero gigantesca, impressionante, vera anche e soprattutto quando finisce per irritare col suo agire d'impulso e con la schiettezza del proprio incedere un po' avventato e poco prudente, sgraziato ma in fondo umanissimo e in fondo persino comprensibile.
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