Trama
Sebbene lui non sia d'accordo, Paula decide di seguire il suo compagno a Parigi. Quando arriva, però, non c'è nessuno ad attenderla nella capitale francese. Lungi dal farsi vincere dalla nostalgia o dallo sconforto, Paula si getta a capofitto nella vita parigina.
Approfondimento
MONTPARNASSE FEMMINILE SINGOLARE: UNA DONNA A PARIGI
Diretto e sceneggiato da Léonor Serraille, Montparnasse femminile singolare racconta la storia di Paula, una trentunenne che si perde tra le strade di Parigi al suo rientro da un lungo soggiorno in Messico. Il problema maggiore per lei è rappresentato dal suo ex, il celebre fotografo Joachim con cui ha condiviso dieci anni di vita, che non vuole più avere niente a che fare con lei. Senza un soldo e senza una casa, Paula si ritrova accompagnata da un gatto a doversi districare tra mille incontri, lavori precari e guai a non finire, armata solo della sua debordante emotività. Dovrà allora reinventarsi una nuova vita, a modo suo.
Con la direzione della fotografia di Émilie Noblet, le scenografie di Valérie Valéro, i costumi di Hyat Luszpinski e le musiche di Julie Roué, Montparnasse femminile singolare è stato premiato con la Camera d'Or al Festival di Cannes 2017, premio riservato alla miglior opera prima. A raccontare la genesi del film è la stessa regista e sceneggiatrice: "Montparnasse femminile singolare è nato dal desiderio di delineare il ritratto di un personaggio femminile molto particolare costretto a confrontarsi con la solitudine di una grande città nell'arco di un inverno. Nella vita di tutti i giorni, sono spesso attratta dalle persone con forte personalità e dalle loro mille contraddizioni. Mi sorprendono e mi turbano: sebbene non siano persone facili, sono pieni di vita e tenerezza. Sono abbastanza affezionata a chi ha una personalità forte ma vulnerabile come la loro, a chi spesso finisce per essere tradito dalle proprie virtù o per essere nobilitato dai difetti apparenti. Volevo inoltre confrontarmi con l'amore e con chi lo considera una sete da estinguere, un pozzo da riempire, un tutto o niente. In questo "tutto o niente" aleggiano in parti uguali speranza e propensione a vivere ai margini, con le annesse cadute e implosioni.
Man mano che Paula ha preso forma, la sceneggiatura si è trasformata nello studio di un personaggio, dando vita quasi a un film ritratto. La mia ambizione era quella di mettere in relazione il suo caotico viaggio con la moderna Parigi (talvolta ostile, altre volte accogliente) e di assicurarmi che ce la faccia qualunque cosa le accada. In altre parole, ho reso Paula una donna forte che ci trascina inesorabilmente nel vortice della sua vita, su cui ha la meglio. Il mio scopo era quello di entrare nella sua vita e nelle difficili circostanze in cui si trova per essere testimone della sua progressiva metamorfosi, del suo passaggio da ragazza a donna e dell'evoluzione del suo status da oggetto in soggetto. Costruendo il film come una cipolla, man mano che si sfoglia ogni strato si nota come Paula inizi a prendere forma e a rivelarsi attraverso i vari incontri con una serie di uomini e donne differenti, mostrando la sua capacità di interagire, la sua esuberanza, il suo adattamento e il desiderio di restare sempre in piedi.
Paula ha l'energia infinita di un bambino e l'innocenza di un turista. Come un piccolo animale, si impegna in una ricerca apparentemente senza fine per trovare la sua zona di comfort. Mostra, inoltre, una serie di talenti che spesso molte persone che si considerano adulte non hanno: fervore, umorismo, ribellione e libertà. La sua voglia di vivere era ciò che volevo mostrare sopra ogni cosa".
Il cast
A dirigere Montparnasse femminile singolare è Léonor Serraille, regista e sceneggiatrice francese. Nata a Lione, la Serraille ha studiato a Le Femis, dove si è diplomata in sceneggiatura prima di iscriversi alla Sorbona per conseguire un master in letteratura generale. Conclusi gli studi, ha diretto il suo primo… Vedi tutto
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- Caméra d'or miglior opera prima al Festival di Cannes 2017
Commenti (2) vedi tutti
Questo film in francese si intitola, molto più semplicemente, Jeune femme ....
leggi la recensione completa di laulillaprova di bravura per la Dosch per un film girato un po' à la fratelli Dardenne, che si fa vedere, generando però via via un grande senso di dejà vu, che alla fine sovrasta il tutto.
commento di giovenosta