Regia di Kaouther Ben Hania vedi scheda film
Appena uscita con un ragazzo (Zrelli) conosciuto da poco a una festa in discoteca per studenti universitari, la bella e giovane Mariam (Al Ferjani) viene stuprata da due poliziotti. Da lì per la ragazza e il suo nuovo amico inizia un'odissea tra cliniche private, ospedali e commissariati. L'adesione tetragona a regole burocratiche e il pregiudizio diffuso impediranno alla donna non solo di sporgere denuncia, ma la metteranno persino nuovamente in pericolo.
Articolato in capitoli con ampie ellissi, il film - ispirato a una storia vera - vorrebbe gettare uno sguardo sull'arretratezza di un mondo, quello tunisino, ancora profondamente antiquato, impregnato di pregiudizi e radicalmente maschilista. Finisce invece per essere una flebile narrazione di fatti al limite dell'inverosimile, in occasione dei quali il rude pragmatismo richiesto in situazioni del genere lascia il posto a un idealismo acefalo. A poco serve la scelta, solo apparentemente virtuosa, di girare ciascun episodio in pianosequenza, trascurando completamente il controllo della recitazione.
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