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Trama

La famiglia Denetclaw è composta da nativi americani e vive in una riserva indiana, dove viene raggiunta dalla notizia che Floyd, il suo più giovane componente, è morto durante il servizio militare in Afghanistan. In attesa del rientro del corpo, l'unico a non sembrare particolarmente colpito da quanto occorso è Wesley, il fratello alcolizzato di Floyd. La sua unica preoccupazione è quella di entrare in possesso di birra e, per tale ragione, è costantemente in contatto con la popolazione bianca che gestisce i negozi di liquori in prossimità della riserva. Un'esplosione improvvisa di violenza spingerà Raymond, figlio maggiore di Wesley e a sua volta padre di due figli, a cercare di far qualcosa per riguadagnarsi quel rispetto da uomo che da troppo tempo ha perso.

Approfondimento

LAND: LA VITA (SENZA SPERANZA) DEI NATIVI AMERICANI NELLE RISERVE

Diretto e sceneggiato da Babak Jalali, Land racconta la storia della famiglia Denetclaw ch vive nella riserva indiana di Prairie Wolf. I Denetclaw vengono raggiunti dalla notizia della morte di Floyd, il figlio minore, morto in combattimento in Afghanistan; inizia allora l'attesa del corpo del ragazzo che deve essere riportato nella riserva per la sepoltura. Wesley, il più giovane dei figli ancora in vita, è un alcolista. La morte del fratello sembra non riguardarlo in alcun modo, l'unico scopo delle sue giornate è procurarsi della birra. Wesley è quotidianamente in contatto con i bianchi che gestiscono i negozi di liquori appena fuori dalla riserva. Quando la già difficile relazione tra le due comunità, i nativi e i bianchi, raggiunge un livello di massima tensione, scoppia una violenza da cui Wesley è direttamente colpito. Raymond, il fratello maggiore, è un ex alcolista con una moglie e due figli. Nonostante senta una forte responsabilità verso l'intera famiglia, Raymond è troppo impotente e chiuso in se stesso per fare qualcosa per loro. Fino a quando i problemi che affliggono i due fratelli più giovani lo obbligheranno a reagire e a tornare a essere un uomo.

 

Con la direzione della fotografia di Agnès Godard, le scenografie di Dimitri Capuani, i costumi di Carolina Olcese e le musiche di Jozef van Wissem, Land viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Berlino 2018 nella sezione Panorama: "Mi hanno da sempre affascinato le comunità "perdute" e le terre da tempo dimenticate. Con Land ho voluto raccontare una di quelle comunità, una tribù di nativi americani che abita in una delle riserve indiane degli Stati Uniti. L'aspetto che più mi interessava della vita contemporanea nelle Riserve è come questa sia influenzata dal rapporto tra la comunità indiana e quella dei non-indiani (ovvero i bianchi), sia a livello locale sia nazionale. Questo non è un film documentario. Ovviamente la sceneggiatura è stata scritta dopo ricerche e conversazioni con le persone che vivono in quei luoghi. Ma c'erano domande e questioni che volevo approfondire con questo film, volevo osservare coloro che si barcamenano in una vita, apparentemente, senza speranza. Molti dei personaggi di questo film incarnano questo stato d'animo".

 

Alle parole di Jalali fanno eco quelle dei produttori Ginevra Elkann e Christophe Audeguis: "Sono passati (nel 2018, ndr) sette anni da quando Babak Jalali ci segnalò un articolo del quotidiano The Guardian che parlava della piaga dell'alcolismo in alcune riserve indiane del Nord America. L'articolo si concentrava in particolare sulla riserva di Pine Ridge, luogo simbolo della convivenza talvolta impossibile tra i nativi e i discendenti dei colonizzatori europei. In quell'articolo era impressionante leggere dati che sembravano descrivere una inarrestabile epidemia più che un problema sociale: morti precoci, suicidi, invalidità al lavoro e alla vita sin dalla più giovane età. Babak, dopo la lettura di quell'articolo, ha trascorso settimane e poi mesi nelle riserve, ed ha immaginato la storia che viene raccontata in Land. Una storia in cui il desolato fazzoletto di terra in cui sono confinati i Denetclaw diventa metafora di tutti i conflitti legati alle origini, alle razze e alle nazioni".

Il cast

A dirigere  Land è Babak Jalali, regista, sceneggiatore e produttore iraniano. Nato a Gorgan, in Iran, nel 1978, Jalali è cresciuto a Londra. Si è laureato in Studi dei Balcani e dell'Est Europa, e ha ottenuto un master in scienze politiche alla University College di Londra. Ha poi conseguito un master in… Vedi tutto

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Commenti (7) vedi tutti

  • Babak Jalal è un autore che ho scoperto tardi e mi dispiace, ma ci vuole pazienza, e non poca: il suo cinema lento può essere rifiutato ma quando lo si intercetta e lo si assimila si resta incantati e se ne capiscono gli alti intenti. Questo film, per esempio, l’ho terminato scettico ma mi è rimasto dentro. Babaki Jalali è un piccolo grande autore.

    commento di michemar
  • Facciamoci del male!!! 4

    commento di Brady
  • Film che mostra senza pietismo la squallida vita dei nativi americani e lo squallido cinismo del governo federale di oggi come prosecuzione della politica eliminazionista cominciata 150 anni fa. Ma di una lentezza estenuante.

    commento di Oss
  • Di una lentezza spropositata.

    commento di gruvieraz
  • Quel che resta di un popolo a cui nessuno più pensa, derubato di terre, tradizioni e cultura, lasciato senza risorse né speranze ai margini di un mondo opulento, torna ad essere protagonista della propria dolorosa epopea, anche se solo nello spazio di un film.

    leggi la recensione completa di yume
  • Interesse personale per questo Film pari a 0.voto.0.

    commento di chribio1
  • Film lentissimo, noiosissimo e tristissimo sulla vita odierna degli indiani nelle riserve. Comunque interessante e ben girato.

    commento di corradop
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La recensione più votata è positiva

yume di yume
8 stelle

........................... Questa è la terra morta Questa è la terra dei cactus Qui le immagini di pietra Sorgono, e qui ricevono La supplica della mano di un morto Sotto lo scintillìo di una stella che si va spegnendo. …………………….. Thomas Stearns Eliot,The Hollow Men Prairie Wolf si trova in una riserva… leggi tutto

1 recensioni positive

2024
2024
Trasmesso il 15 dicembre 2024 su Rai 5
Trasmesso il 10 dicembre 2024 su Rai 5
2021
2021
Trasmesso l'11 luglio 2021 su Rai 5

Recensione

yume di yume
8 stelle

........................... Questa è la terra morta Questa è la terra dei cactus Qui le immagini di pietra Sorgono, e qui ricevono La supplica della mano di un morto Sotto lo scintillìo di una stella che si va spegnendo. …………………….. Thomas Stearns Eliot,The Hollow Men Prairie Wolf si trova in una riserva…

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Trasmesso il 6 luglio 2021 su Rai 5
2019
2019
Uscito nelle sale italiane il 18 febbraio 2019
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2018
2018
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