Regia di Léa Mysius vedi scheda film
CANNES 70 - SEMAINE DE LA CRITIQUE - FRENCH FILM FESTIVAL 2018
Arriva l'estate e la tredicenne timida Ava si reca con la madre single e la sorellina neonata in vacanza al mare in Normandia. Un ricorrente disturbo all'occhio rende noto in famiglia che la ragazza soffre di una grave degenerazione che la condurrà in breve tempo alla cecità. Un fenomeno che inizierà a manifestarsi nei momenti di buio, fino a progredire inesorabilmente anche alle fasi diurne.
Ava non si dispera come la madre, ma ne approfitta per pretendere un cane: un desiderio maturato da quando un grosso cane nero l'ha approcciata in spiaggia, interessato più che altro alle sue patatine fritte.
Ava si mette in cerca del cane, che scopre essere di proprietà di un tipo losco ma attraente di cui si invaghisce.
Fuggira' con lui ferito e nascosto tra gli scogli, poi su una moto rubata, in tre (lui lei e il cagnone) con la polizia alle calcagna, fino ad inserirsi come cameriera in un matrimonio rom per recuperare il bottino del suo bel delinquente.
Ava, opera seconda della francese Lea Mysius, è una commedia che parte brillante e lieve per cambiare coraggiosamente rotta verso una descrizione coraggiosa e schietta, oltre che insolita e per nulla scontata, della sessualità incontrollata ed esplosiva da parte del mondo adolescenziale.
Un approccio coraggioso, quello della regista, che non lesina immagini di nudo integrale anche scabrose, dando segno di personalità e carattere spiccato di chi non accetta accomodamenti, né mezze misure.
Peccato che la seconda parte il film si perda in una certa macchinosita' che affievolisce il buon ritmo accumulato nella sua concitata brillante prima parte.
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