Regia di David W. Griffith vedi scheda film
Biografia di Abraham Lincoln, come da titolo originale. Un film sonoro ma con un’estetica ancora da cinema muto (o meglio da teatro), una recitazione enfatica e un doppiaggio posticcio: quando arrivò in Italia, nel dopoguerra, deve essere sembrato un oggetto arcaico. Sul piano dei contenuti, ricalca fedelmente l’immagine oleografica di un Lincoln liberatore degli schiavi e ucciso da un fanatico sudista al grido “sic semper tyrannis”: tutto secondo copione, senza nessuna sorpresa; gli unici momenti toccanti sono il breve idillio con la prima fidanzata e la sua morte. Inoltre la messa in scena è statica e asfittica: sembra quasi che, dopo aver fatto il boscaiolo in gioventù, Lincoln abbia passato il resto della sua esistenza in ambienti chiusi a discutere con ministri, generali e una moglie bisbetica; non si vede nulla delle campagne elettorali per la presidenza, e anche le operazioni di guerra (con una sola eccezione) non vengono mostrate ma solo raccontate. Notevole l’aderenza fisica di Walter Huston al personaggio.
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