Regia di David W. Griffith vedi scheda film
Una biografia chiara, semplice e concisa come una voce enciclopedica, a cui si sovrappone il fine ritratto di un uomo impacciato ed apparentemente debole, ma, in realtà, saggio e determinato. Un film che riesce a conciliare la cronaca storica con l'arte cinematografica, senza cadere nella tentazione dell'agiografia e del decorativismo da kolossal. Una interessante prova di espressione scenica contenuta e mirata, brillante e sobria al contempo, in cui si realizza una composta ed intelligente celebrazione dell'avvento del sonoro.
Il titolo, nella versione italiana, avrebbe dovuto rimanere quello originale, ovvero "Abraham Lincoln". "Il cavaliere della libertà" suggerisce l'idea di un temerario idealista, infinitamente lontana dalla figura di uno statista posato e pragmatico, i cui principi di riferimento sono modesti esempi di vita vissuta, che egli enuncia sotto forma di colorite parabole. "Old Abe", pur essendo pacifista, si avventura nella Guerra di Secessione al fine di stabilire "una pace duratura"; e sa temporeggiare anche nella disperazione, per non "affogare il paese". La sua priorità è il salvataggio dell'Unione: questo è il primo obiettivo da raggiungere, in quanto prerequisito irrinunciabile all'instaurazione, in tutti gli Stati, di un regime democratico e libertario. [Recensione dedicata alla Sua memoria, nel giorno che consacra definitivamente il valore della Sua illuminata opera riformatrice.]
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