Regia di Giorgio Simonelli vedi scheda film
Rilettura del classico shakespeariano in chiave comica.
Come sarebbe l'Amleto se il ruolo centrale dell'opera fosse affidato a Macario? La risposta ci è gentilmente offerta da questo film, una rilettura smaccatamente ridanciana del testo di Shakespeare, prodotto dalla Macario Film e per il quale il comico torinese si impegna anche in fase di (ri)scrittura: il soggetto viene infatti accreditato a lui e alla coppia Amendola - Maccari (Mario e Ruggero). Per quanto riguarda la sceneggiatura, poi, il gruppo di lavoro diviene sterminato: ad Amendola e Maccari si aggiungono Edoardo Verde, Giovanni Grimaldi, Carlo Veo, Renzo Puntoni, Edoardo Anton, Ugo Guerra, Dino Falconi e Vincenzo Rovi. Totale: 11 firme sul copione finale, una squadra di calcio (con il Bardo allenatore, vale la pena di aggiungere). Un team francamente eccessivo per licenziare un prodottino di tale risma, non tanto buttato via, ma di certo economico sul piano del budget quanto su quello delle idee: l'Amleto di Macario è leggerino, prevedibile, la trama segue fedelmente quella del testo di partenza senza grosse varianti e gli unici innesti rilevanti sono le faccette buffe e i giochi di parole (alquanto godibili, di tanto in tanto, va detto) del protagonista. Al suo fianco, fra gli altri: Luigi Pavese, Franca Marzi, Virgilio Riento, Rossana Podestà, Giuseppe Porelli, Marisa Merlini, Carlo Rizzo e Saro Urzì; per Simonelli, esperto artigiano di commedie e commediole, trattasi di un lavoro di ordinaria amministrazione. Nello stesso anno girerà anche l'atipico (per lui) Amori e veleni, drammatico con Amedeo Nazzari. 2,5/10.
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