Regia di Ziad Doueiri vedi scheda film
L'Insulto , considerato giustamente film d'impegno civile , rientra in quella categoria di lavori a cui non è possibile non perdonare le piccole ingenuità e banalità in quanto effettivamente lodevole la scelta del regista di affrontare un problema sociale alquanto spinoso ed irrisolto .
Impegno civile dunque che nel tentativo di rendere nota al pubblico la situazione sociale nell'odierna Beirut , specie ad un profano come e come credo la maggior parte degli spettatori , riesce discretamente ; nonostante ciò credo sia difficile per noi renderci conto dell'entità del dramma sociale vissuto dai libanesi negli anni ed il difficile rapporto con i profughi palestinesi .
Il film parte da un banale alterco e parrebbe degenerare nel dramma ; di fatto prende la strada della commedia .
Il regista non riesce a decidersi e lo spettatore lo segue confuso preso in un alternanza di battibecchi condominiali e scene di guerriglia di strada senza soluzione di continuità ; gli unici che paiono saper muoversi con destrezza sono i cosidetti "media " che come spesso succede la fanno da padrone favorendo ora l'uno ora l'altro contendente senza di fatto mai approfondire le problematiche che hanno realmente scatenato il tutto .
Fin qui niente di nuovo sotto il cielo , tutto il mondo è paese .
E' più semplice buttare benzina sul fuoco dell'odio razziale che risolvere alla radice e metter sul banco i rispettivi errori e cercare di risolverli ; è evidente come si abbia sottomano tanto materiale su cui lavorare ; purtroppo il film è non solo irrisolto ma rischia di banalizzare l'argomento ; la continua alternanza tra scene drammatiche che entrano a gamba tesa all'interno di altre di ordinaria amministrazione condominiale o di quartiere , dialoghi banali che si innestano su elucubrazioni filosofiche sul dolore che tutti ci unisce , l'esaltazione della cittadinanza alimentata da estremisti che pare non rassegnarsi ad una soluzione di parte , scontri verbali tra avvocati e giudici che vorrebbero scimmiottare lo stile americano , tutto senza rendere il giusto pathos e , coerentemente con l'andamento indefinito del film , un finale talmente accomodante da risultare quasi imbarazzante nel modo in cui vengono cancellati dal contesto sia i disordini scatenatisi durante le giornate precedenti il processo che i retroscena dei protagonisti .
Riguardo gli attori l'interpretazione un poco rigida ed impostata non aiuta a migliorare il racconto
Resta , come dicevo , meritevle l'intenzione .
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