Regia di Klim Shipenko vedi scheda film
Un'avaria di origine ignota mette fuori uso l'importante stazione spaziale sovietica Salyut 7.
Millenovecentoottantacinque Russia: in piena guerra fredda il centro spaziale di controllo sovietico deve far fronte a questo grave inconveniente, in quanto non c'è da salvaguardare solo la credibilità dell'efficienza tecnologica spaziale della nazione, ma probabilmente gli americani cercano un pretesto per impossessarsi della stazione.., e quale migliore occasione..?
Valeryi (Aleksandr Samoylenko) capo del centro spaziale informa immediatamente il Ministero della Difesa per discuterne il problema, viene ordinato la distruzione totale ma i detriti dei rottami potrebbero danneggiare seriamente altri satelliti in orbita. Non c'è altra soluzione che mandare nello spazio due cosmonauti per verificare l'entità del danno. Il compito viene assegnato al capo ingegnere responsabile del progetto della stazione stessa Viktor (Pavel Derevyanko), ed al veterano cosmonauta Vladimir (Vladimir Vdovichenkov)..
Il film, tratto da una storia realmente accaduta è un godibile documentario fantascientifico dettagliato sulle eroiche gesta dei due cosmonauti russi.
Ingiustamente snobbato dalla critica specializzata perchè ritenuto un clone di "Gravity" del regista Alfonso Cuaròn, quando invece basterebbe documentarsi un minimo per non fare figuracce scrivendo baggianate.. Il film, come era lecito aspettarsi, è passato piuttosto inosservato. I punti salienti della pellicola, sono senza dubbio le sontuose ricostruzioni in animazione CG dello spazio e del pianeta terra visto dalla prospettiva orbitale, non avendo nulla da invidiare alle odierne produzioni americane. La cabina di pilotaggio del modulo di attracco esplorativo ad esempio, è una fedele riproduzione dell'originale, (vedere gli interessanti filmati dei titoli di coda). Se dovessi sollevare delle critiche personali al film, se così si possono chiamare; anzi è lecito sollevarle di proposito, sono rivolte in particolare al cinema russo di fantascienza moderno..
Oggi giorno la globalizzazione capitalista dell'industria cinematografica deve essere considerata un vero handicap se faccio riferimento a certi generi proposti. Parto dal presupposto che questo tipo di fantascienza e già "limitata" di suo, ma se poi ci mettiamo anche a scimmiottare gli americani! Mi spiego meglio: io avrei optato per un film esistenziale tipo "Solaris" o alla "Stalker" del grande mito registico A. Tarkovskij per intenderci, invece di ripiegare in una soluzione hollywoodiana. Ma lo sappiamo tutti che se i produttori vogliamo ricavarci un po' di grana meglio andare sul sicuro.. A quel tempo c'era una netta distinzione fra il cinema "romantico" russo e quello sborone americano. Premetto già da subito che in Salyut 7 ho sempre fatto il tifo per i russi, dopo aver visto per decenni film statunitensi che rappresentavano la Russia e la propria politica come il male assoluto. Ecco in questo film è praticamente deducibile che i russi si vogliono prendere la meritata rivincita.. e se devo dirla tutta, in modo meno scaltro rispetto a gli storici rivali, cosa che ovviamente ho apprezzato molto.
Quindi come ho già spiegato oltre l'ottimo comparto tecnico di produzione va notato che il film sa distinguersi comunque, ma resta ben lontano da ritenerlo un capolavoro.
‘La corsa alla conquista dello spazio di oggi ha altri obbiettivi rispetto al passato’..
Tornando alla storia, una volta agganciata la
stazione spaziale danneggiata i cosmonauti devono rimboccarsi le maniche per riportarla al completo funzionamento. Il regista Klim Šipenko fa un uso parsimonioso dello Slow Motion per rendere ancora più profetica l'odissea spaziale, con quel pizzico di autoironia che non mi sarei mai aspettato dal cinema russo. Ma non è solo merito degli esperti protagonisti se la missione, forse, andrà a buon fine, c'è qualcos'altro che Vladimir non sa spiegarsi.. Un'entità che resta sospesa nell'atmosfera artificiale della stazione. Era già presente nella vita famigliare dei cosmonauti in Russia prima della partenza.. Difficile da spiegare ma è stata anche responsabile del congedo dalle missioni del veterano Vladimir, sogno o allucinazioni sensoriali? l'entità delle volte imperturbabile, imprevedibile, si presenta nei tempi più cruciali. Consapevole che fosse più che mai al corrente della pericolosa missione, invade lo spirito e il corpo in tutto lo spazio disponibile..
Gli astronauti sono sempre fedeli al credo scientifico. L'umanità in pochi migliaia di anni si è saputa evolvere meglio e più in fretta di qualsiasi essere vivente dotato di un minimo di intelletto. Per l'uomo dello spazio esiste solo l'evolutiva scienza e lo spirito avventuriero verso l'ignoto che li contraddistingue..
No, Vladimir e Viktor stanno inesorabilmente mutando il loro "io" personale nonostante le vicissitudini avverse. Tutto questo non significa solo un grande viaggio emozionale che cambia la vita, il senso del dovere patriottico viene surclassato, cosa non da poco.. e nel bel mezzo delle coincidenze più drammatiche che stanno per verificarsi, la "presenza" si manifesta invisibile ma ancora più concreta di sempre..
Salyut 7 è un film fantascientifico moderno, un documentatio riscoperto su un pezzo di storia nazionale. Un'opera riflessa negli standard confortevoli del cinema odierno che non osa azzardare.. Ma anche una valida alternativa alle proposte scadenti più convenzionali oltreoceaniche. Un film sufficiente ed onesto, che sa farsi apprezzare a chi cerca qualcosa di più ‘geograficamente’ esotico. Visione consigliatissima.
5-6/10
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