Regia di Luchino Visconti vedi scheda film
Più che un dramma è una vera e propria tragedia. I sensi di colpa sono i veri protagonisti di questo febbricitante viaggio verso una verità torbida e negata; quelli di Sandra sono mostruosi e le permettono solamente di rinnegare il passato, per prima a sè stessa, mentre quelli di Gianni sono quasi un velo, una patina sul suo reale pensiero, che lo vede ancora e sempre innamorato della sorella. L'ammissione è spontanea, irrefrenabile e trova la sua più compiuta manifestazione concreta nell'atto autodistruttivo. Il suicida per amore, l'incesto, il rapporto problematico e conflittuale con i genitori: c'è molto di classico, di romantico e della tragedia greca. E c'è un Visconti mediamente ispirato, con un bianco e nero malinconico ed un tris di interpreti di buon livello.
Sandra torna al paese nativo con il marito straniero. Qui quest'ultimo scopre dettagli sempre più inquietanti sulla relazione non propriamente fraterna che la donna ha sempre avuto con il fratello Gianni. L'uomo fugge, Sandra rimane, Gianni trova la forza per l'ultimo disperato gesto. Sandra, libera dai sensi di colpa, torna dal marito.
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