Regia di Pino Mercanti vedi scheda film
Il coraggioso cavaliere Massimo d'Arce è innamorato, ricambiato, della duchessina Bianca, il cui padre però - il duca di Pallanza - ha promesso in sposa a Fosco di Vallebruna, rivale proprio di Massimo. La situazione si complica ulteriormente con la morte di Ciro, figlio del duca e fratello di Bianca.
Cento minuti circa di intrattenimento a basso costo, con quanto ne consegue naturalmente in termini di cura e qualità del prodotto. Il cavaliere dai cento volti è un cappa e spada dei meno gloriosi del filone, un film di poca sostanza che si basa su una storia originale - con personaggi totalmente inventati, insomma - neppure particolarmente avvincente, trasformata in sceneggiatura da Luigi Emmanuele, Piero Pierotti e Sergio Sollima, quest'ultimo all'epoca giovane scrittore di cinema ancora non passato alla regia. A proposito di regia: Pino Mercanti è un mestierante dalle capacità abbastanza limitate, che però si adattano nel modo migliore a una pellicola confezionata con una certa approssimazione come questa nella quale costumi, scene, fotografia, montaggio e colonna sonora sembrano realizzati con la mano sinistra. Nel cast i nomi principali sono quelli di Lex Barker, Liana Orfei, Livio Lorenzon, Annie Alberti, Tina Lattanzi e Franco Fantasia: poca attrattiva per il pubblico, per quanto la recitazione non sia la voce peggiore nel complesso del lavoro. Si segnala che entrambi gli aiuti regista passeranno in futuro dietro la macchina da presa con alterne fortune: si parla di Gianfranco Baldanello e Bruno Rasia (anche scenografo e scrittore). Negli anni successivi Mercanti licenzierà un altro paio di pellicole simili: Il duca nero (1963) e Il vendicatore mascherato (1964). 2/10.
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