Regia di Marco Spagnoli vedi scheda film
28 aprile 1937: viene inaugurata ufficialmente Cinecittà. Fra scandaletti e raccomandazioni, intrusioni della politica nell'arte e tanto mestiere, viene rapidamente a svilupparsi un notevole ritorno economico, oltre che di immagine per l'Italia nel mondo.
In occasione dell'ottantesimo compleanno di Cinecittà, Marco Spagnoli - critico cinematografico fra i più preparati e buon documentarista nel medesimo campo d'interesse - gira questo lavoro, un tributo che ha un occhio di riguardo per le cosiddette 'dive' del cinema che fu. Una tipologia di personaggio, racconta mestamente Enrico Lucherini (il press agent per eccellenza della settima arte), in breve tempo scomparso e oggi caldamente rimpianto. Fra gli altri intervistati troviamo lo storico del cinema nostrano Gian Piero Brunetta, i figli d'arte Cristina Comencini e Carlo ed Enrico Vanzina, Giuliano Montaldo e Carlo Lizzani; la voce off è quella di Vinicio Marchioni e, con un testo scritto dallo stesso Spagnoli, ci introduce in un'epoca di grandi sogni meravigliosi, esasperati se possibile dalla terribile realtà concreta in atto, quella del fascismo e della seconda guerra mondiale di cui già si respirava la pesante aria. A interpretare le dive - Clara Calamai, Alida Valli, Doris Duranti e altre ancora - il regista chiama alcune giovani attrici sconosciute (per il momento, quantomeno) provenienti dal CSC, Centro Sperimentale di Cinematografia, scuola di cinema coeva di e gemellata con Cinecittà. Durata: 72 minuti, ridotti purtroppo a soli 53 nella versione diffusa in tv - titoli di testa e di coda inclusi. 6/10.
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