Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
1959: un paesino di pescatori sulla costa inglese e una vedova di guerra che si mette in testa di trasformare la vecchia casa di sua proprietà in un negozio di libri, per combinare la passione per la lettura con una utile fonte di reddito e renderne più facile l'accesso alla comunità. Sembrerebbe un progetto meritevole, eppure c'è chi si prodigherà con tutte le sue forze per impedirlo....
A volte siamo tentati di pensare che siano gli eventi epocali che fanno la Storia. Eppure la storia personale e collettiva si costruisce anche attraverso una miriade di micro-episodi, tutti magari minuscoli e difficili da assurgere persino alla cronaca dei giornali locali, e comunque tanto importanti perché contengono in sé la radice stessa dell'essenza umana.
Per questo la storia di Florence, l'amante dei libri che decide di commerciarli fra le tante difficoltà che una donna sola, non appartenente ad uno stato sociale privilegiato né titolare di sostanze, all'epoca poteva incontrare diventa metafora dell'esistenza: le buone intenzioni, pur condotte con determinazione e coraggio, sono destinate spesso a soccombere di fronte a cattive intenzioni portate da chi ha potere e denaro. "Cercasti Giustizia, trovasti la Legge", scriveva il Poeta anni fa (Francesco De Gregori).
Un film che sa ricostruire le atmosfere dell'epoca, le tipiche conversazioni affettate e quelle valenze sociali di un piccolo paese in cui tutti conoscono tutti. I personaggi e le loro passioni emergono a tutto tondo, aiutati da con un cast di attori valenti, fra cui spicca l'interpretazione di Bill Nighy (il misantropo e colto Will Brundish). Tratto da un romanzo di Penelope Fitzgerald e diretto da Isabelle Coixet, si costruisce un'opera minimalistica, gradevole e delicata, di cui ogni tanto il pubblico avrebbe bisogno.
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