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Maradonapoli

Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film

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La recensione su Maradonapoli

di alfatocoferolo
7 stelle

Un documentario intenso, in cui domina la leggenda di Maradona, più delle sue prodezze calcistiche. Non troverete giocate dell'astro argentino, solo testimonianze ancora vive e pulsanti di quei giorni miracolosi a Napoli.

«Mio padre mi diceva, "il 1984 fu l'anno più felice. Perché arrivò Maradona e nascesti tu".
Prima Maradona. E poi io.»

 

Maradonapoli è un documentario attento, elegiaco, un racconto quasi mitologico, che passa dalla bocca di coloro che, per primi, tramandano quella leggenda che va sotto il nome di Diego Armando Maradona. È anche uno dei pochi filmati, dedicati al Pibe de Oro, in cui non è presente alcun riferimento alle prodezze agonistiche ed è questo a spiazzare più di tutto. I veri protagonisti sono i napoletani, è la loro stessa città, il racconto emerge da lacrime autentiche, aneddoti incredibili, murales e simulacri ancora presenti in bancarelle e attività, pulsanti come il cuore della città, di quel ricordo ancora vivo. L'accostamento arriverà presto, a quel simbolo sacro che è San Gennaro, ma senza sconsacrazioni, la simonia non era contemplata da Maradona, Diego portò solo bene e soldi ai disgraziati, perché non rivendicò mai diritti sulla sua immagine, era felice che la gente si arricchisse insieme a lui. E chi meglio dei napoletani poteva creare un intero mercato di gadget contraffatti? Ne esce fuori un'immagine molto lontana dal vero Maradona ma poco importa, la Fede è fatta di illusione e tanto basta per trasformare una città perdente, sotto troppi profili, in un simbolo di rivalsa, attraverso una catarsi artistica senza precedenti. Le strade tremarono in quei giorni, la gente impazzì, fu un'orgia continua, durata sette anni. A parlare di Maradona è la gente di Maradona, quella stessa gente che tifò Argentina ai Mondiali '90 e urlò, insieme a Diego, "figli di puttana" a coloro che fischiarono l'inno argentino.

 

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