A circa 100 km da Kabul, Salim Shaheen, uno degli attori, registi e produttori più prolifici e popolari dell'Afghanistan, è arrivato per mostrare molti dei suoi 110 film e per girare il prossimo. Il viaggio, per il quale si è fatto accompagnare dai suoi attori, si rivelerà presto più eccentrico e fuori controllo dei precedenti, sebbene Shaheen sia abituato a girare B-movies in un paese in guerra da più di trent'anni.
Una tenace giornalista impegnata tra le regioni più calde del Medioriente ha occasione di incontrare l'Ed Wood afghano Salim Shaheen: seguendo l'eccentrico personaggio, la regista documenta la bramosia lavorativa di un uomo che si è fatto da solo improvvisando, arrangiandosi tra mille ostacoli in un paese che non tollera alcuna iniziativa artistica
CANNES 70 – QUINZAINE DES REALISATEURS – CINEMA OLTRECONFINE Né Hollywood, né Bollywood: il cinema in Afghanistan è un prodotto clandestino, non cpncepito ufficialmente. Quindi di “Nothinghood”, in quanto fatto col niente, con l’approssimazione e la dedizione artigianale di chi lavora con il solo apporto della propria istrionica arte di… leggi tutto
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Una tenace giornalista impegnata tra le regioni più calde del Medioriente ha occasione di incontrare l'Ed Wood afghano Salim Shaheen: seguendo l'eccentrico personaggio, la regista documenta la bramosia lavorativa di un uomo che si è fatto da solo improvvisando, arrangiandosi tra mille ostacoli in un paese che non tollera alcuna iniziativa artistica
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