Regia di John Carpenter vedi scheda film
Jhon Trent è un investigatore spesso impegnato nello smascherare frodi fiscali. Un giorno viene coinvolto in un caso particolare: Sutter Cane, celeberrimo autore di romanzi horror che infervorano la popolazione, è scomparso. Le sue indagini lo porteranno a Hobb's End, una delle località dei romanzi di Cane, dove scoprirà qualcosa di tremendo. Il film, chiaramente di ispirazione lovecraftiana ancora più de "Il signore del male", è il ritorno al Carpenter più autentico, più vero, che non teme di mostrare la crudezza della realtà e mostra le sue indiscutibili qualità nel rendere il genere dell'horror qualcosa di assolutamente originale. Le ambientazioni gotiche, i personaggi, la struttura narrativa: tutti elementi che il regista mescola con assoluta maestria, trovando una ricetta segreta per creare un mondo ai confini tra realtà e finzione, che alla fine attua quasi un'operazione metacinematografica e ci rende tutti "personaggi" della vicenda. La follia del protagonista, internato in un manicomio dopo le esperienze trauamatiche che ha vissuto, è qualcosa che Carpenter ci mostra abitare in tutti noi. L'innesco, il vero e proprio "seme" della follia, è il crollo dei valori religiosi tradizionali, è lo scoprire che il male abita veramente questa terra e che può insidiarsi in ognuno di noi. Da questo punto di vista "il seme della follia" e "il signore del male" sono quasi complementari. Un film che, seppur come al solito non abbia incassato praticamente nulla all'epoca, è uno dei migliori horror degli ultimi 30 anni, perchè riesce a comunicare un forte messaggio autoriale muovendosi all'interno delle dinamiche del genere, l'aspirazione più ambiziosa di tutti gli autori.
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