Regia di John Carpenter vedi scheda film
"Io penso, dunque lei esiste."
Ricovero coatto in manicomio per John Trent, brillante investigatore indipendente delle assicurazioni. Quando riceve la visita del dottor Wrenn, Trent, visibilmente uscito di senno, gli racconta la propria storia: era stato assunto dall'editore Harglow per indagare sulla scomparsa di Sutter Cane, lo scrittore dell'orrore più letto del secolo, addirittura più di Stephen King; sospettando che ci sia dietro una trovata pubblicitaria per incrementare le vendite del libro in preparazione di Cane, In the mouth of madness, Trent riesce a costruire una specie di cartina con le copertine dei suoi precedenti romanzi che condurrebbe all'inesistente paesino di Hobb's End, dove Sutter Cane ambienterà proprio il suo prossimo libro, che parlerà "della fine di tutto".
La segretaria di Harglow, Linda Styles, lo segue e i due trovano insperatamente Hobb's End, un paese in cui tutto ciò che sarà presente in In the mouth of madness, edifici, uomini, mostri, sembra aver preso forma e vita...
"Ma forse posso aiutarti a credere. Guardati intorno quando ti svegli!...Ti ho mai detto che il mio colore preferito è il blu?"
Chi è Sutter Cane, oltre allo scrittore che, stando alle parole della Styles, elabora storie così spaventose e coinvolgenti da far impazzire la gente? E' un dio o una pedina nelle mani di qualcuno più grande?
"Per anni ho creduto di inventarle io, le mie storie. Ma sono loro a dirmi quello che devo scrivere."
Chiunque sia il "dettatore", ciò che viene scritto diventa la realtà e prepara il mondo ad un futuro in cui nessuno distinguerà più il reale dal fantastico, il pazzo dal mentalmente sano. Sutter Cane, divinità o messaggero dei demoni della scrittura che sia, è il cambiamento, John Trent diventa una pedina; se qualcuno vorrà che Trent si risvegli in autobus vedendo tutto blu, ciò accadrà, perché ciò che è scritto è reale e quello che prima era realtà non ha più importanza. Hobb's End non è mai esistita, ma se viene scritto che una storia sarà ambientata a Hobb's End, questa esisterà! Se Cane vorrà che sia Trent a consegnare In the mouth of madness alle stampe, questi, pur nolente, lo farà e si renderà protagonista e partecipe del libro "per dare inizio al cambiamento" e del film che ne sarà tratto. E il riso isterico di Trent di fronte alla consapevolezza diventerà una pugnalata...
Un grande film horror, ma non solo: Il seme della follia è anche un film ambizioso, metafisico, psicologico, che sfrutta e rappresenta l'equivocità e i ribaltamenti dei ruoli, il fascino dell'orrore, la suggestionabilità, la potenza di menti capaci di creare e la labilità di menti disposte a credere, trovando anche il tempo di citare continuamente i mostri dello scrittore H. P. Lovecraft, lo scrittore stesso e, in piccola parte, Lucio Fulci con le sue lacrime di sangue.
Un'opera imprevedibile e spiazzante regalataci dal genio di Carpenter, aiutato dalle magnifiche performances di Sam Neill e Jurgen Prochnow, che riesce a strabiliare, grazie alla sua densità di significati e alla sua complessità, anche alla quarta visione; ingiustamente sottovalutato (Roger Ebert dà pollice verso...), merita una massiccia rivalutazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta