Regia di John Carpenter vedi scheda film
L'horror di John Carpenter è una mostruosa materializzazione del male, che irrompe nella vita quotidiana da un profondo ed ignoto recesso; l'inferno è un calderone di forze primordiali, che producono un diabolico incrocio tra umanità e bestialità. Il romanzo "In the mouth of madness", intorno a cui è costruita la storia, è il manifesto di questo movimento sotterraneo, l'unico in grado di scuotere tutte le certezze - comprese quelle del ragionamento logico e della percezione sensoriale - per sostituirle con l'inestricabile matassa dell'incubo. È questa a determinare la definitiva crisi del pensiero, perché il terrore vissuto in sogno è un devastante concentrato di paradossi cognitivi: la storia l'ha ideata il nostro cervello, però ci fa paura; è tutta, fin dall'inizio, nella nostra testa, eppure non ne conosciamo gli sviluppi, e per questo può tenerci sulle spine e spaventarci. È una mera invenzione individuale, però, come il mondo esterno, è immodificabile e non ci concede vie d'uscita. I racconti di Sutter Cane riescono ad indurre questo effetto contemporaneamente in ogni lettore; in questo modo le sue creazioni diventano allucinazioni universalmente condivise, e quindi indistinguibili, per definizione, da ciò che siamo soliti chiamare la realtà.
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