Regia di Lawrence Kasdan vedi scheda film
Per questa volta sto dalla parte di Mereghetti. L'autore del celebre Dizionario scrive, a proposito di French Kiss: «Romanticismo all'acqua di rose con sbandata finale per la vita di campagna: forse il peggior Kasdan di sempre. Sceneggiatura piena di buchi di Adam Brooks...». Al contrario, Roberto Silvestri, critico cinematografico del manifesto, scrive entusiasticamente, generalizzando un tantinello, che «altri popoli hanno stile, forse, ma solo i francesi hanno charme. Un inno a questo popolo epicureo (che pare non abbia gradito, e solo per stupidi dettagli realistici) è questo bellissimo film di Lawrence Kasdan, che cerca da politico avveduto, di anticipare e impedire future manifestazioni di rabbia popolare contro la Francia (e ci saranno quando Parigi non seguirà gli States nelle follie guerresche di Bush Jr.». Capito? Kasdan non è solo un «politico avveduto», ma ha anche doti profetiche: ha previsto gli attentati dell'11 settembre 2001, le guerre scatenate da Bush Jr., il rifiuto del governo francese di seguirlo e le conseguenti manifestazioni di «rabbia popolare» antifrancese degli Americani ed ha ritenuto bene di fare un film - sei/sette anni prima, si badi bene, per prevenire queste manifestazioni (ma poi, allora perché non attribuire un po' del merito allo sceneggiatore Adam Brooks, vituperato da Mereghetti?). Non riuscendovi, ahinoi, perché tali manifestazioni vi furono, forse anche perché agli Americani non venne in mente il film di Kasdan, che li avrebbe potuti predisporre meglio nei confronti degli charmant Francesi. Non si sono ricordati di un film nel quale Meg Ryan tenta inutilmente di replicare il personaggio di Harry, ti presento Sally e Kevin Kline il suo di Un pesce di nome Wanda. Evidentemente, non tutte le ciambelle riescono col buco. Né ai francesi né a Kasdan.
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