Regia di John Henderson vedi scheda film
A prima vista un tranquillo family movie, che, però, nasconde una sostanza estremamente seria, a partire dalla questione della definizione della scienza e della sua accettabilità quando essa viene meno ai criteri di plausibilità e pubblica utilità. Il film si chiede poi quanta dignità le spetti quando è solitaria anziché collegiale, e si avvale di metodi ingenui e diretti anziché tecnologicamente sofisticati, e magari si svolge ai confini del mondo, anziché nei centri specializzati delle capitali del sapere. Il film insiste anche sul versante pratico della credibilità, che è quello, sempre di scottante attualità (ed eterno punto dolente) dei finanziamenti da parte della comunità, e in seconda battuta, del prestigio accademico. Compare anche un provocatorio accenno allo stridente contrasto tra la ricerca ridotta in miseria e costretta ad elemosinare ogni minima risorsa, e un apparato militare che dispone delle più costose ed avanzate attrezzature. La vicenda narrata, inoltre, supera i presunti confini tra i diversi rami del sapere, e mostra come le scienze in senso stretto, quelle cosiddette naturali, che apparentemente nulla hanno a che spartire con quelle umanistiche - e che guardano avanti, verso il progresso, anziché scavare indietro, nella tradizione - in realtà siano anch'esse debitrici nei confronti del passato, e debbano tenere conto sia della storia, sia della letteratura e della leggenda. Altri temi, più o meno scherzosamente affrontati, sono: il conflitto tra la scienza, da un lato, e la superstizione e la fede dall'altro, le difficoltà epistemologiche dell'indagine scientifica (incamminandoci per vie tortuose perdiamo di vista l'evidenza? quanto contano l'intuito e l'immaginazione? le nostre convinzioni e aspettative possono influenzare il risultato?), la responsabilità della scienza, le riserve etiche di fronte ad un approccio troppo ambizioso od invasivo (dobbiamo cercare ad ogni costo di sapere la verità? e sempre e comunque diffondere le nostre scoperte, anche a rischio di minacciare i processi naturali?). A ciò si aggiungono altre problematiche più strettamente inerenti alla figura dello scienziato: il pericolo della solitudine e dell'alienazione sociale, la rivalità intellettuale, la diffidenza del mondo esterno, che talora sfocia nell'arroganza e nel dileggio. Non mancano, pur nella generale atmosfera di blanda ironia, positivi riferimenti alla modestia, alla perseveranza e al rispetto per l'ambiente. In conclusione, "Loch Ness" è un film che, sotto la veste leggera di un gradevole film di intrattenimento, si rivela incredibilmente ricco di contenuti: un'opera che mirabilmente compendia le vicissitudini del millenario e avventuroso viaggio dell'uomo alla conquista della conoscenza. Un viaggio ammantato di fantastico, che ha tanto del sogno infantile, ripercorso in un film che è davvero per tutti, ed è, davvero, molto istruttivo.
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