Regia di Michael Gracey vedi scheda film
Viene da pensare a come sarebbe stata la narrazione delle vicende di Phineas Taylor Barnum e del suo circo in mano a quel geniaccio di Tim Burton (che comunque vi andò molto vicino nel bellissimo "Big Fish"). Qui il giovane Gracey cerca un approccio nettamente spostato sul musical, scelta azzardata che si rivela però vincente, grazie anche ad un'ottima colonna sonora. E lo fa soprattutto senza soffermarsi più di tanto sugli aspetti controversi (e già allora criticati) del fatto di creare uno spettacolo basato sulla diversità (dall'uomo più piccolo del mondo alla donna barbuta, dall'uomo-lupo a quello più grasso), persone che comunque a metà Ottocento vivevano già una segregazione e discriminazione quotidiana. Il ritmo complessivo è comunque la vera arma vincente di un film cucito su misura per un pubblico giovane ma che non può dispiacere anche a chi, più avanti negli anni, al cinema affida la voglia di stupire, divertire e regalare fantasia ed emozione.
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