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Red Sparrow

Regia di Francis Lawrence vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su Red Sparrow

di Marco Poggi
6 stelle

Jennifer Lawrence passa da eroina del futuro, abile con l'arco e le frecce, a spia per forza per i russi, dove impara a sedurre e a estorcere informazioni ad ogni maschio, bello o brutto che sia, che le capita in mezzo alle cosce. Una spy story drammatica che non ingrana del tutto e che sembra congelata nella Russia anni'50/60.

Una giovane ex-ballerina russa è costretta a diventare dal furbo zio agente del KGB una Red Sparrow, cioè un'agente addestrata a sedurre, a fare il doppio gioco e a estorcere informazioni segrete dagli agenti nemici. Per la gioia dei suoi fan e non solo, Jennifer Lawrence si spoglia nuda e apre le gambe più volte, ma il film non decolla mai in maniera definitiva, nonostante la presenza di una sadicamente perfetta Charlotte Rampling che fa il verso al colonnello Rosa Klebb di bondiana memoria e del militare di Jeremy Irons che compare in determinate scene chiave. Abbastanza anonomo, invece, il giovane l'agente della CIA impersonato da Joel Edgerton che avvicinala la Lawrence per chiederle d'aiutarlo, un pò come tutti i personaggi occidentali che sono così buoni, così candidi che fanno da contraltare a quelli russi  che, se non sadici e dediti alle punizioni più atroci per gli agenti che falliscono, sono deliniati solo come abbietti e doppiogiochisti. Non siamo, quindi, in un Bond movie, dove c'è l'eroe che risolve tutto con qualche improbabile scena d'azione e dei baci sensuali a letto, siamo in una sorta di Missione Impossibile dove la protagonista impara a cavarsela  in un mondo che sembra congelato negli anni'50/60, usando la propria asuzia, il suo corpo e la sua bellezza. Curioso trovare dei floppy disc, anziché chiavette per computer, in pieno terzo millennio, perché fa supporre che la storia se non negli anni'90, sia ambientata nei primissimi anni zero. Il personaggio di Jennifer Lawrence cerca di barcamenarsi come può, tingendosi persino i capelli da castani a biondi, ma, per me, poteva benissimo essere sostituita Kirsten Dunst o da Scarlett Johanssen, almeno per scoprire se per tutto il film anche loro avrebbero recitato la parte sempre con lo stesso faccione triste e monocorde.

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