Regia di Peter Marcias vedi scheda film
32 LOVERS FILM FESTIVAL - TORINO LGBTQI VISIONS - FUORI CONCORSO
Come due binari che procedono paralleli potendo solo osservarsi uno con l'altro a distanza e fino ad un teorico infinito, il regista sardo Peter Marcias si sofferma ad osservare due attività che procedono ognuna per la loro dignitosa strada, tra le vie cittadine di una Cagliari completamente immersa nella sua storia. Una città che trova il fulcro nevralgico della sua azione "binaria" nel suo prezioso centro storico, che trasuda tradizione popolare e devozione ai rituali liturgici provenienti dalla tradizione cattolica.
Ecco allora che Marcias ci accompagna a seguire, scanditi da un rituale settimanale, da un lato i preparativi religiosi della celebrazione liturgica della Quaresima cattolica, e dall'altro quelli civico-sociali della cosiddetta "Queeresima", manifestazione collaterale promossa dalle associazioni Arci e LGBT.
Lo scopo di quest'ultima non riguarda proprio questioni di espiazione e predisposizione al perdono o alla remissione dei peccato: si tenta piuttosto di fare il punto e attirare l'attenzione della massa indistinta e spesso sin troppo distratta, sulle vittime della prevaricazione che coinvolge ancora oggi in molte parti del mondo individui che si battono per vedere riconosciuti i diritti contro gli emarginati e le vittime delle persecuzioni e delle intolleranze contro le minoranze LGBT.
Peccato che i binari, inevitabilmente, siano destinati a viaggiare parallelamente senza possibilità alcuna di collaborare attivamente l'uno con l'altro.
Nei disegni animati stilizzati e carini che scandiscono le varie settimane del periodo penitenziale e riflessivo, un fraticello e un volontario del movimento Arci si guardano con rispetto, ma da lontano, ognuno impossibilitato - non senza tradire un certo comprensibile imbarazzo - ad interagire e collaborare con l'altro.
Un piccolo, poco appariscente ma fatale fallimento, che suggella, tristemente ed amaramente, l'impossibilità di un dialogo dal quale scaturirebbero risultati positivi e civicamente imponenti.
Marcias filma silenzioso da abile documentarista, e volontariamente non prende posizione, ma la delusione di fondo risilta evidente.... e mortificante.
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