Regia di Giorgio Viscardi vedi scheda film
Quaranta minuti in scena - una scena scarna, una camera da letto con pochi e semplici oggetti - per la sola Anna Proclemer, un pezzo di bravura che suona come un duplice omaggio: alle vaste capacità dell'attrice e all'autore del testo, Jean Cocteau, che licenziò Voce umana come atto unico teatrale nel 1930. Questo mediometraggio è stato diretto dal buon mestierante Giorgio Viscardi per la tv nel 1978, ma già trent'anni prima Roberto Rossellini aveva portato sul grande schermo il monologo dello scrittore francese facendolo interpretare da nientemeno che Anna Magnani in uno dei due episodi che compongono L'amore (1948). Passeranno altri tre decenni, quasi quattro, e un'altra grandissima figura del nostro cinema ricoprirà il medesimo ruolo: sarà Sophia Loren nel Voce umana (2014) diretto da suo figlio Edoardo Ponti. La Proclemer dà qui sfoggio di tutte le sue abilità, come da copione: donna a trecentosessanta gradi, umiliata e superba, vittima e doppiogiochista, frustrata e speranzosa, con un pizzico di sensualità e un pathos sopra le righe; bianco e nero canonico per l'epoca (anche se il colore stava per soppiantarlo definitivamente), un'epoca nella quale i film per la televisione erano spesso tratti da opere letterarie. Sull'insufficienza pesano la messa in scena spartana e il ritmo blando: nessun dubbio sulla prova della protagonista. 5/10.
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