Regia di Carlos Saldanha, Cathy Malkasian vedi scheda film
Un cartone sufficientemente divertente e ben realizzato con protagonisti animali rivolto più ai piccoli che ai grandi.
Ferdinand, vitellino dalla natura pacifica e gentile, nasce in un allevamento di tori destinati alla corrida o al macello, tuttavia riesce fortunatamente a fuggire prima che per lui sia troppo tardi e viene cresciuto con amore da una famiglia che vive in campagna e rispetta gli animali. Un giorno, però, scendendo in città, con la sua mole ingombrante e goffa involontariamente porta un gran scompiglio; creduto pericoloso viene ricondotto dai suoi vecchi padroni. Il suo passato torna così ad esigere qualcosa da lui, ma grazie alla sua tenacia e al suo buon cuore il giovane toro riuscirà a dimostrare che la sua apparenza non deve necessariamente condizionare la sua vita.
Diretto dal bravo Carlos Saldanha, divenuto famoso per aver dato vita alla spassosa e prolifica saga de L’era glaciale e l’altrettanto godibile Rio, questo piccolo prodotto d’animazione, pur non raggiungendo le vette di divertimento, inventiva e spettacolarità dei precedenti lavori del regista brasiliano, è realizzato con cura e sentimento e continua a portare avanti un positivo messaggio ambientalista in maniera delicata ed efficace, non risparmiando momenti riflessivi anche un po’ crudi (penso alla seppure esilarante scena all’interno del mattatoio, con tutte quelle efferate ed affilate macchine di morte).
I personaggi tuttavia soffrono di una caratterizzazione non molto incisiva, che non permette loro di restare impressi allo spettatore, nonostante la grafica gradevole e colorata; anche il ritmo è molto buono e nel complesso la visione non delude troppo chi ama il genere cartoni, sebbene manchi nella sceneggiatura quell’appeal che renda questo pienamente apprezzabile anche da occhi meno infantili.
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