Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film
Un ex pugile che ha passato i 40 anni allena in una palestra. Un giorno incontra per caso su un ragazzino senegalese e decide di farne il suo erede sportivo.
Il coraggio di vincere è la storia di una doppia sfida, sul piano agonistico e su quello sociale, ma anche di una doppia voglia di riscatto: quella dell'ex pugile incontra quella del ragazzino di colore e, unite insieme, trasformano un potenziale delinquentello in uno sportivo professionista. Una fiction targata Rai di circa cento minuti di durata, canonici per la programmazione in prima serata, con qualche attore conosciuto (specie al pubblico casalingo) e una confezione passabile, ma pur sempre televisiva: oltre non si va. Ma è comunque un prodotto apprezzabile nei suoi limiti, soprattutto per quanto riguarda il mestiere dietro la macchina da presa di Marco Pontecorvo, figlio del grande Gillo e ormai piuttosto esperto di questa tipologia di lavori; già meno impressionante è la sceneggiatura firmata da Salvatore Basile, Liliana Eritrei, Nicola Lusuardi e Adriana Sabbatini, con la collaborazione del regista, che tenta di mettere sul piatto argomenti importanti per il piccolo schermo come l'integrazione e, sia pure senza calcare la mano, il razzismo, scivolando ripetutamente su leggerezze e banalità. Bene a ogni modo gli interpreti centrali, fra i quali Adriano Giannini, Yann Gael, Serena Rossi e Nino Frassica che lascia un'impressione positiva in un ruolo 'serio'; in una parte laterale compare l'ex pugile - lui sì per davvero - Patrizio Oliva. 3/10.
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