Regia di Pietro Germi vedi scheda film
L'ultimo erede della famiglia nobiliare siciliana dei Roccaverdina, il giovane barone Antonio, si innamora a tal punto della popolana bellissima Agrippina, da pretenderla tutta per sé, spacciandola agli occhi pubblici come la sua serva.
Ma la vecchia zia del barone non può accettare una simile vergogna verso cui far tracollare la propria illustre casata, e cercherà di fare di tutto perché il bell'Antonio vada in sposa alla nipote , la contessina Zosima, ormai ampiamente in età da marito, donna bella e gentile, ma non certo in grado di competere con il fuoco interiore che la bella popolana Agrippina è in grado di accendere nel nobiluomo.
Il dramma della passione contrastata dei due amanti, è narrato da Pietro Germi attraverso un incipit ad effetto in cui notiamo Agrippina andare in sposa ad un uomo che verrà ucciso in un agguato il giorno stesso della cerimonia.
Le indagini della polizia si dirigeranno ad incolpare i membri della famiglia dello spasimante popolano della ragazza, di fatto completamente estranei alla vicenda, ma condannati ugualmente a scontare la pena.
Le ragioni dell'omicidio verranno ben chiarite nel corso della vicenda, e la responsabilità vigliaccamente nascosta a carico del marchese di Roccaverdina, divenuto folle d'amore e violento per il tradimento subito, lo renderanno un assassino impunito destinato comunque a pagare per il suo vile atto.
Un Pietro Germi in gran forma dirige un melodramma incalzante molto ben ambientato nella amata Sicilia da western, la cui sceneggiatura è tratta brillantemente dal romanzo Il marchese di Roccaverdina, di Luigi Capuana, già trasposto sullo schermo nel 1942con l'omonimo film di Ferdinando Maria Poggioli.
Tra gli interpreti va senz'altro citato il bravo e bello Erno Crisa, in grado di offrici una interpretazione sofferta e ispirata del suo tormentato personaggio di nobile completamente soggiogato dalla follia d'amore, mentre la seducente bellezza mediterranea e bruna di Marisa Belli è perfettamente consona ad interpretare il personaggio vittima e succube della propria incondizionata avvenenza, di Agrippina, oggetto di un contendere che farà del male a tutti. Nel ruolo della maliziosa e perfida zia baronessa, riconosciamo la grande Paola Borboni.
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