La vita e le idee di Antonio Gramsci vengono raccontate attraverso le parole che lo stesso ha scritto nelle Lettere e nei Quaderni dal carcere. Vengono così mostrati gli ultimi dieci anni della sua vita in carcere, un carcere duplice: materiale e concreto ma anche intangibile e immaginario.
Un film intenso e leggero, che con la giusta umiltà ci avvicina alla visione del mondo di Antonio Gramsci. Nella desolazione e solitudine del carcere, come la rosa che egli coltiva con amore, si sviluppa un pensiero destinato a coinvolgere tutti noi nello stringente interrogativo sul significato politico del nostro problematico agire quotidiano.
“Nel mondo grande e terribile” l’Antonio Gramsci della prigionia è lo specchio del bambino/ragazzino che al termine dell’esaltante quinquennio elementare soffriva il non poter continuare gli studi (per le ristrettezza economiche familiari). Ciò lo inaspriva, lo rendeva freddo, pungente, con tendenza all’ironia. Io sono stato abituato dalla vita… leggi tutto
“Nel mondo grande e terribile” l’Antonio Gramsci della prigionia è lo specchio del bambino/ragazzino che al termine dell’esaltante quinquennio elementare soffriva il non poter continuare gli studi (per le ristrettezza economiche familiari). Ciò lo inaspriva, lo rendeva freddo, pungente, con tendenza all’ironia. Io sono stato abituato dalla vita…
Le tematiche filosofiche, politiche e quelle relative alle vicende biografiche e letterarie di Antonio Gramsci potrebbero essere oggetto di innumerevoli opere cinematografiche, tutte spietatamente non esaustive. Questo perché il suo è un pensiero vasto, complesso e oltremodo pragmatico, oggi più che mai materia di studio e di costante riscontro dinamico. E Gramsci infatti,…
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Commenti (2) vedi tutti
"Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio" (A.Gramsci).
leggi la recensione completa di hallorannUn film intenso e leggero, che con la giusta umiltà ci avvicina alla visione del mondo di Antonio Gramsci. Nella desolazione e solitudine del carcere, come la rosa che egli coltiva con amore, si sviluppa un pensiero destinato a coinvolgere tutti noi nello stringente interrogativo sul significato politico del nostro problematico agire quotidiano.
leggi la recensione completa di reginaldo