Regia di Abbas Kiarostami vedi scheda film
Credo che la traduzione inglese del titolo corrisponda all'originale persiano Nema-ye Nazdik, ma, anche se così non fosse, sarebbe stato difficile un titolo più calzante di Close Up, cioè primo piano. Eppure i titoli possibili, per questa storia, sarebbero stati più d'uno. Ma il primo piano è, secondo me, il tratto saliente di uno dei capolavori di Kiarostami, un'operazione originale e con pochi precedenti, al limite dell'invadenza nella vita privata (per un errore di battitura avevo scritto "provata" e ci sarebbe anche stato bene) dei protagonisti della vicenda e del film, se non fosse che proprio il recitare era l'aspirazione sia del millantatore che degli ingannati. Ma è proprio il close-up sul volto del protagonista della vicenda, con il quale il regista scava nei suoi sentimenti e nella sua personalità (e nella sua anima), che rivela il senso dell'operazione di Kiarostami, un Autore che, attraverso la commistione tra finzione e documentario, qui perfettamente esemplificata, espone la sua filosofia che risulta dalla combinazione di due realismi, quelli che il critico Tullio Masoni ha chiamato «il realismo dei fatti [...] e il realismo dell'anima».
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